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Nicosia: “La Nebros deve ritrovare cattiveria. Il campionato è ancora lungo”

Momento complicato per la Nebros, forse il più difficile della stagione perché la sconfitta interna con il Misterbianco ha fatto scattare un vero e proprio campanello d’allarme. L’approccio alla gara non è piaciuto, per la prima mezz’ora si è vista una squadra vuota, priva di mordente e della cattiveria necessaria per fare punti nella categoria. Il timore è che si sia staccata la spina troppo presto: la possibilità che non si svolgano i playoff può aver tolto un obiettivo ad una squadra che gode di un buon vantaggio anche sulla zona rossa, abbassando così le motivazioni.

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Nicosia e Raffaele della Nebros

L’altro aspetto da non sottovalutare è legato agli infortuni: il calvario di Sciotto non è finito, Ancione non è al meglio mentre Hurtado e Rose non hanno potuto ancora esordire dopo il loro approdo nel mercato di dicembre. Il segretario generale Walter Nicosia non nasconde la propria amarezza per la sconfitta maturata domenica: “Nel calcio perdere ci può stare, è una delle tre ipotesi da prendere in considerazione non appena si scende in campo, ma c’è modo e modo e il 2-1 ci ha fatto parecchio arrabbiare. Per mezzora non abbiamo giocato, i ragazzi fisicamente erano in campo ma con la testa ancora negli spogliatoi. Non abbiamo vinto un contrasto, non siamo mai arrivati prima dell’avversario su una seconda palla, insomma nulla”.

Neppure la successiva reazione convince più di tanto il dirigente nebroideo: “Sul 2-0 per loro ci siamo un po’ svegliati, abbiamo riaperto la partita e per lunghi tratti in campo ci siamo stati soltanto noi, ma anche lì la sensazione è che sia mancata la dovuta cattiveria perché quando si mettono tanti cross in area e non c’è mai nessuno che fa quello sforzo in più per arrivare sul pallone e tentare la deviazione vincente vuol dire che manca la giusta voglia”. 

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Richy Hurtado non ha ancora esordito con la Nebros

Nicosia ha una spiegazione per questo momento: “La sensazione è che con i playoff che potrebbero non giocarsi, per via del distacco tra il Paternò e le altre, qualcuno abbia abbassato la guardia. Questa però sarebbe una grave mancanza di rispetto verso una società che ha sempre trattato bene i giocatori e rispettato tutti gli impegni, cercando di metterli in condizione di pensare soltanto alla partita. Forse qualcuno si è sentito troppo coccolato, evidentemente si deve cambiare registro”.

Dall’elenco dei responsabili, Nicosia tira fuori il tecnico Pippo Perdicucci: “È l’ultimo dei colpevoli, anzi, la società è stretta attorno a lui. Da tanto tempo abbiamo una rosa risicata, domenica vedendo la partita nella mia mente ho provato ad immedesimarmi nel suo ruolo, sono convinto che lui se ne avesse avuto la possibilità avrebbe fatto otto o nove cambi, purtroppo anche quei pochi che ha potuto effettuare a gara in corso erano obbligati. Gli infortuni ci stanno limitando molto, giocatori importanti come Sciotto o i neoacquisti Hurtado e Rose sono ancora fermi ai box, ma questo non deve essere un alibi per chi va in campo, perché da qualche partita ho come la sensazione che non si dà il cento per cento”.

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Nicosia con la dirigenza della Nebros

E domenica si va a Santa Teresa di Riva per affrontare la Jonica, che da inizio dicembre viaggia con una media da promozione: “Probabilmente giochiamo contro la squadra più in forma del momento, hanno recuperato giocatori importanti e si sono mossi bene sul mercato. Inoltre sono una squadra ben allenata sia tatticamente che atleticamente. Da qui in avanti ci aspetterà un calendario complicato contro squadre di valore come Enna, Milazzo e Modica e nel mezzo avremo il derby con il RoccAcquedolcese e la trasferta contro l’Atletico Catania. Al momento la classifica è tranquilla, però se si continua a sbagliare l’approccio alle partite si rischia di venire risucchiati ed essere coinvolti in situazioni che non avremmo mai pensato di affrontare. Quindi è bene che si recuperi al più presto la cattiveria che ci ha contraddistinto fino a qualche giornata fa”. 

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