Brillante alla Sanremo, protagonista alla Liegi, segnali positivi all’ultimo Giro di Romandia: non si può dire che in questo inizio di stagione Vincenzo Nibali non si sia impegnato. Il corridore siciliano resta uno dei pochi ciclisti ad intendere il ciclismo così come deve essere interpretato: correndo e dando spettacolo dalla prima corsa dell’anno sino all’ultima. Ok, la casella delle vittorie stagionali è ancora sguarnita ma se è vero come è vero, che la stagione 2014 di Vincenzo è finalizzata alla vittoria del Tour de France, quel numero zero non dovrebbe destare preoccupazioni.
Eppure la polemica lanciata sulle testate nazionali, che hanno riportato una lettera scritta dai dirigenti della squadra in cui Nibali è l’indiscusso capitano, ci appare un po’ strumentale. Vero è che la Astana, a firma del team manager Alexander Vinokourov, ha recapitato a casa del vincitore del Giro d’Italia 2013 una missiva in cui si chiedeva maggiore impegno. La notizia può apparire interessante e curiosa, ma di sicuro si è tralasciato un particolare: la lettera è stata scritta (prima della partenza del Giro d’Italia, ndr) a tutti i componenti della formazione kazaka. A tutti, proprio a tutti, atleti italiani e no.
Dunque, il tanto ventilato attrito tra la componente italiana e quella kazaka non è da prendere in considerazione almeno in questo singolo caso. Dall’entourage di Nibali hanno tenuto poi a sottolineare che chi attorno a questa vicenda voleva alzare un polverone ci è riuscito, dispensando ottimismo ed evidenziando che il caso per loro si è già sgonfiato, come una mongolfiera a cui manca il gas.
Cresciuto nelle strade messinesi, il “picciotto” siciliano fa della concentrazione la sua dote migliore. Anche questa volta non si farà distrarre da pettegolezzi, anzi detto alla siciliana, dal “cuttighio” di cortile. Il 5 luglio a Leeds lo aspetta un appuntamento importante. Il 27 luglio a Parigi lo potrebbe attendere una vittoria, la più prestigiosa per il corridore, per l’Italia e la Sicilia intera.