Dopo la quinta tappa del Tour de France, la maglia gialla è sempre più saldamente sulle spalle di Vincenzo Nibali. Già al momento della presentazione del Tour, nel novembre del 2013, i corridori avevano evidenziato questa tappa con il circoletto rosso. Una frazione che ripercorreva le strade acciottolate della Parigi Roubaix e per questo molto insidiosa. Grande incertezza c’era per la prestazione di Nibali: il siciliano non ha mai preso il via alla Roubaix e per questo non si conoscevano le sue reali potenzialità in questo particolare tipo di terreno. Lo “Squalo dello Stretto” in primavera aveva visionato il percorso, così come avevano fatto anche i suoi avversari, confermando le preoccupazioni per una tappa particolarmente impegnativa.
Lo “squalo dello Stretto” alla partenza si diceva fiducioso di poter correre una tappa positiva, anche se la pioggia rendeva tutto molto più insidioso. Le certezze di Nibali si materializzavano già al primo degli otto tratti di pavè previsti, affrontato quando al traguardo mancavano 60 chilometri. Nibali dimostrava subito tutta la propria manegevolezza nel guidare la bici e restava nelle avanguardie del gruppo, assieme a tutti gli specialisti. Tra i big era solo Nibali a tenere il ritmo del primo gruppo, mentre dietro annaspavano tutti i pretendenti alla vittoria finale. Alla fine Nibali giungeva terzo al traguardo, ma quello che più conta, ha avuto l’opportunità di guadagnare tempo prezioso sui suoi diretti avversari.
Subito dopo aver vestito la maglia gialla, la quarta in questa edizione, Nibali ha rilasciato l’intervista internazionale ai microfoni RAI, non nascondendo il grande sforzo compiuto: “Ho bisogno soprattutto di un po’ di riposo! Ho corso dei grandissimi rischi ed almeno in tre occasioni stavo per franare a terra. C’erano tante curve davvero insidiose. I miei compagni di squadra sono stati davvero eccezionali. Hanno svolto ancora una volta un lavoro encomiabile.”
Il siciliano parla anche del ritiro di Chris Froome, alla vigilia considerato il grande favorito alla vittoria finale: “Froome? Devo dire che inizialmente non mi ero reso conto del suo ritiro. Difficile accettarlo ma purtroppo il ciclismo è questo, a me è capitato in passato al Giro d’Italia”.
Nibali, apparso sereno nonostante il grande sforzo, parla anche delle prossime tappe: “A chi pensa che io abbia già ipotecato il successo finale dico che il Tour è molto lungo. Dobbiamo restare con i piedi per terra nonostante il distacco accumulato da Alberto Contador”.