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Nibali: “Questo Tour non cancella tutti i miei successi. Non riesco a dare di più”

Come è ormai tradizione da qualche anno c’è grande fibrillazione in casa Astana. Il team kazako non bada a spese e pretende risultati, andando probabilmente anche oltre le legittime aspettative di chi ha sempre fame di successi, anche per confermarsi una realtà emergente. Ed il general manager Alexander Vinokourov, che ha fama di incontentabile ed una grave macchia nel suo passato da corridore originata da due anni di squalifica per doping, sta chiedendo davvero un po’ troppo alla sua stella, Vincenzo Nibali, che dopo la vittoria nel Giro d’Italia del 2013, il secondo posto alla Vuelta del 2014, una corsa che aveva già vinto nel 2010, e lo straordinario successo nel Tour de France dell’anno scorso, quest’anno è invece fuori dalla lotta per il podio.

Vincenzo Nibali
Vincenzo Nibali in azione nella crono

Dopo le indiscrezioni della stampa spagnola, secondo la quale Vinokourov sarebbe addirittura pronto a mettere alla porta lo “squalo dello Stretto” nonostante un contratto in scadenza nel 2017, Vincenzo ai microfoni della Rai si è concesso un condivisibile sfogo liberatorio: “Non sono nemmeno il fratello del Nibali dello scorso anno,  ma nella vita non c’è soltanto il Tour de France. La mia condizione non è quella di sempre. Dal 2010 ad oggi sono sempre stato nelle prime posizioni, mentre adesso non ci stiamo riuscendo. Ho un po’ di mal di schiena e ci convivo. Non devo spiegare cosa non va: vedete anche voi nelle immagini televisive che spesso i miei compagni mi aspettano mentre in passato facevano il lavoro per me e poi ero io a lanciarmi”.

Un calo fisiologico con le tante ed eccessive pressioni mediatiche che probabilmente non hanno aiutato il corridore messinese, che anche un anno fa si vide puntare il dito dalla Astana prima di seppellire poi ogni critica con una corsa dominata, con ben 19 tappe su 21 in maglia gialla: “Non è semplice da spiegare. Avrò sbagliato la preparazione, perché qualcosa non gira nel verso giusto. Non riesco a dare di più. Durante le ultime tappe sui Pirenei ho provato a tenere duro, ho disputato alcune buone gare anche se in alcuni frangenti le mie gambe non hanno retto le accelerazioni violente”.

Tour de France
Vincenzo Nibali e la maglia gialla Froome

Nibali ha anche spiegato perché non ha rilasciato dichiarazioni al termine di alcune frazioni e detto la sua sulle analisi impietose che hanno riguardato le sue recenti prestazioni: “Dopo un arrivo si è stanchi fisicamente e poco lucidi mentalmente, quindi non ho sempre voglia di rispondere a caldo. Siamo abituati ad accettare le critiche, in Italia poi è normale. Questo Tour però non cancella tutto quello che ho fatto in questi anni”. D’altronde nella storia del ciclismo soltanto sei corridori (oltre Nibali, Jacques Anquetil, Eddy Merckx, Felice Gimondi, Bernard Hinault e Alberto Contador) sono riusciti ad imporsi in tutte le tre grandi corse a tappe.

Ai microfoni della Rai è intervenuto anche il procuratore del corridore siciliano, Alex Carera: “Vinokourov non ha mai detto a Vincenzo o a me una frase del genere (“Nel 2016 dovrai trovarti una nuova squadra” secondo AS). È normale che il general manager non fosse al settimo cielo, ma rammaricato per i risultati raccolti in questo Tour. Le dichiarazioni riportate dalla stampa spagnola sono state smentite dai dirigenti Astana. Probabilmente è stata una frase a fine tappa estrapolata ed ingigantita”.

Alex Carera
Il procuratore Alex Carera cura gli interessi di Vincenzo Nibali

Carera ha ricordato la portata delle vittorie del suo assistito, che ha contribuito a consacrare anche la formazione simbolo del Kazakistan: “Vincenzo ha regalato fama e successo al team. Ha vinto tutto e ha difeso a spada tratta la squadra in occasione degli scandali legati al doping di alcuni tesserati. Prima della Grande Boucle era arrivata la vittoria nel Campionato Italiano, che ci aveva confortato. Adesso Vinokourov ha messo a disposizione di Vincenzo uno staff di professionisti per capire qual è il problema”. L’impressione è che comunque la spaccatura potrebbe avere dei risvolti e scatenare anche il mercato, anche se nessun’altro team è in grado di garantire un ingaggio annuale da quattro milioni allo “squalo dello Stretto”.

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