Dopo sette giorni in maglia gialla, Vincenzo Nibali si è svestito del simbolo del primato. Il siciliano ha concluso la nona tappa con il gruppo dei migliori, con un ritardo di 8’ rispetto al vincitore Tony Martin, giunto solitario al traguardo. Tra il gruppo dei big e Martin c’era un plotone di una ventina di atleti, giunto all’arrivo con un ritardo di 3’ dal vincitore; di questo gruppo faceva parte Tony Gallopin, 26enne francese, lo scorso anno vincitore della “Clasica San Sebastian“. Grazie al vantaggio accumulato sul gruppo di Nibali e Contador, la maglia gialla è passata sulle spalle di Gallopin. Per i francesi non ci poteva essere giornata migliore: proprio oggi (lunedi 14 luglio, ndr) ricorre la Festa della Liberazione francese.
Per Gallopin una gioia infinita, manifestata subito dopo l’arrivo, con un lungo bacio alla fidanzata. Per un francese raggiungere la tanto sognata maglia gialla è il sigillo a una carriera e per il giovane Gallopin sarà un incentivo a far bene nelle prossime stagione, ma non in questo Tour: Gallopin non è scalatore puro e difficilmente potrà lottare per la Generale e già nella difficile decima frazione potrebbe perdere il simbolo del primato.
Nibali ha ceduto la maglia gialla senza fare particolari drammi. Il siciliano è consapevole della propria forza e nonostante abbia concluso la tappa accusando un po’ di fatica, si dice sereno in vista della decima frazione: “Perdere la maglia non è certo un dramma. Eravamo l’unica squadra a lavorare e parlando con i miei compagni abbiamo deciso di non lavorare a fondo, anche per riservare le energie in vista della decima tappa, sicuramente più dura di quella odierna. Non avremo l’assillo di controllare la corsa e questo potrebbe essere un vantaggio”.
Nibali, dunque, ripartirà per la decima tappa con la maglia azzurra Astana cerchiata dal tricolore. Una frazione ostica, caratterizzata da ben sette GPM, quattro di 1° categoria; l’ultimo sarà l’arrivo posto ai 1035 metri di altitudine di La Planche des Belles Filles.