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Nibali non si nasconde: “Pronto ad attaccare. Da Caruso contributo fondamentale”

Vincenzo Nibali è uno show e non le manda mai a dire. In particolare se lo fanno arrabbiare com’è accaduto nei giorni scorsi, quando Primoz Roglic – sollecitato – non lo ha aiutato ad aumentare l’andatura per non fare scappare i fuggitivi.

Mai banale, a volte perfino sfacciato, lo “squalo dello Stretto” chiede rispetto e condivisione dei ruoli: “Domenica è stata una giornata dura. Ho cercato di muovermi quando ho capito che il ritmo era alto e, sulla salita, eravamo in pochi. Certo, ormai è da due settimane che ci inseguiamo, le energie sono ridotte per tutti. Nel ciclismo moderno c’è grande equilibrio e ci si deve impegnare a fondo”. 

Vincenzo Nibali
Vincenzo Nibali e Alberto Contador nell’agosto 2017 (foto Ansa)

Il portacolori del Team Bahrain Merida ha ringraziato a gran voce il compagno di squadra Damiano Caruso, con cui ha una storia simile. Sono cresciuti ciclisticamente in Toscana, a Mastromarco, dopo avere lasciato a Ragusa e Messina le rispettive famiglie: “Siamo partiti entrambi da una terra bella come Sicilia. I nostri genitori hanno fatto grandi sacrifici. Lui è troppo forte, perché tiene allegra la truppa, rompendo la monotonia con le sue battute. La sua presenza mi dà certezze. È un signor corridore, come dimostra il fatto che ha chiuso dei Giri nella top ten ed è stato campione italiano tra i Dilettanti. È un corridore solido, come Pozzovivo e mio fratello Antonio, che è ancora giovane”. 

Negli studi della Rai, non sono mancati i retroscena simpatici: “Se gli scappa la gamba, devo frenarlo. Già sabato avevo chiesto a Damiano di ridurre e non di aumentare il ritmo, altrimenti non riuscivo a lanciare l’azione. Suo padre è molto attivo sui social e ci scrive ogni giorno”.

Vincenzo Nibali
Vincenzo Nibali ha rinsaldato il suo terzo posto e sogna in grande (foto Ansa)

Nibali sa bene che, nella lotta per la maglia rosa di Verona, non c’è solo Roglic, ma anche la maglia rosa Richard Carapaz. “Gli abbiamo lasciato troppo spazio, ma non è stato solo un mio errore. Anche di Roglic che, in gara, mi ha fatto uno di quegli scherzi che si vedono nelle corse degli Allievi, quando non si vuole tirare. Certe cose tra professionisti non esistono. Ma ormai è acqua passata. Roglic ha la crono finale dalla propria parte ma, se fa la corsa solo su di me, altri possono approfittarne. Come è già avvenuto, del resto. Io non sottovaluto mai i miei avversari e il Giro l’ho già vinto due volte, lui no. Anche Yates si sta riprendendo. Cercherà magari di rientrare in classifica, anche se è molto lontano. Sta trovando la migliore condizione”.

Nibali è convinto che, “senza il Gavia, la corsa può cambiare. Però – sottolinea – ci sono altre salite e si può attaccare, io sono pronto. Un campione, come ho detto a Contador – che mi ha sempre ispirato – deve provarci sempre, quando se la sente. Proprio come faceva Alberto, che voleva soltanto vincere. L’atteggiamento del grande atleta”.

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