La maglia di Richard Carapaz, proprio nel giorno del suo 26esimo compleanno, diventa più rosa. Grazie a una squadra molto forte, la Movistar, ma soprattutto alle proprie gambe. L’ecuadoriano, dopo l’arrivo, riceve un pacco-dono da un gruppo di connazionali, che gli mettono la bandiera al collo. Avrebbe dovuto esserci, a sorpresa, anche sua madre Ana Luisa che, invece, avrebbe rimandato l’arrivo in Italia a sabato. E’ chiaro che il suo Richie farà di tutto per farsi trovare ancora in maglia rosa.
“Ho voluto approfittare della ruota di Miguel Angel Lopez che, nel finale, ha attaccato – racconta il leader del Giro d’Italia, che resta cauto –. Il mio obiettivo è di guadagnare secondi ogni giorno. Cerco di approfittare della mia condizione e di quella dei miei compagni di squadra. Il mio compleanno? Festeggerò poco, perché siamo nella fase decisiva. Il mio vantaggio su Roglic in vista dell’ultima crono? Può bastare, però voglio guadagnare ancora sulle ultime salite”.
Vincenzo Nibali non ha perso il Giro, ma ha subito uno schiaffo in pieno viso dai rivali, Carapaz e Landa in primis, non da Roglic, che ha perso secondi come lui. Il messinese ha ammesso, dopo il traguardo, che “non ero proprio in giornata. La fatica di martedì mi è rimasta nelle gambe, siamo alla terza settimana. Tutti possono andare incontro a una piccola o grande crisi. Ho limitato i danni, quindi va bene così. Comunque, mi aspettavo un attacco da parte di Carapaz”.
A trascinare Nibali, verso il traguardo di Anterselva, evitandogli ritardi ancor più consistenti, è stato Domenico Pozzovivo, assieme a Damiano Caruso, suo fido scudiero. “Era una tappa complicata, e questo lo si sapeva: dopo la frazione di martedì ci si poteva aspettare una giornata-no da parte dei leader. A Vincenzo è capitata. Nel finale, invece di attaccare, ci siamo dovuti difendere. Penso, però, che lo abbiamo fatto molto bene. Nibali non avrà contraccolpi psicologici, è abituato a questo tipo di corse e sa come si reagisce a queste giornate. Carapaz è cresciuto tanto rispetto all’anno scorso, quando correva sempre in difesa”.