Vincenzo Nibali ha spiegato ai microfoni della Gazzetta dello Sport i 20″ presi da Alexis Vuillermoz, e soprattutto i 10″ persi nel confronto diretto con la maglia gialla, Froome, sul traguardo dell’ottava tappa del Tour de France a Mur de Bretagne: “Non era giornata, pensavo di stare meglio ma alla fine ho faticato”. A metà della salita finale il siciliano, che fin lì era stato nelle prime posizioni, è rimasto attardato. “Ora dobbiamo pensare soltanto alla cronosquadre di domenica”, ha aggiunto.
L’Astana peraltro torna sul banco degli imputati, dal momento che il suo capitano è apparso ancora una volta troppo solo, privo del necessario supporto che è fondamentale in una corsa a tappe logorante come il Tour de France. In occasione dei ritardi inanellati dagli altri big lo “squalo dello Stretto” ha sempre dovuto fare i conti con l’insufficiente assistenza della sua squadra, che avrebbe invece dovuto aiutarlo a limitare i danni.
“Ero molto preoccupato negli ultimi duecento metri odierni. Temevo che gli inseguitori potessero rientrare e azzerare il piccolo vantaggio che avevo. Ho controllato più volte la loro reazione al mio ultimo scatto; poi ho spinto al massimo ed è andata bene. Sono felicissimo per questo successo” ha invece detto il vincitore della frazione Vuillermoz. “Ho tenuto dietro Froome? Sì, ci sono riuscito ma non è stato per niente facile. Nelle grandi montagne comunque sarà difficilissimo ripetere questa vittoria: i big sono più forti di me. Io ci proverò lo stesso, anche in altre occasioni. Sono da sempre un combattente”, ha aggiunto il primo transalpino a trionfare quest’anno nella corsa a tappe francese.
“Il mio team anche oggi mi ha protetto molto bene. I miei compagni, infatti, hanno sempre cercato di tenermi davanti e di difendermi dagli eventuali attacchi degli altri pretendenti alla maglia gialla”. Così, al termine della tappa del Tour de France, il leader della classifica generale, il britannico Chris Froome (Sky).“Se avessi avuto una gamba migliore avrei provato anche a sprintare. È difficile però fare sempre la differenza. È giusto invece che su questa salita abbiano trovato gloria altri ciclisti”, ha concluso la maglia gialla.