Roccaraso ha segnato il primo arrivo in salita della 99esima edizione del Giro d’Italia. La vittoria è andata a Tim Wellens. Il giovane talento belga non è uno scalatore, ma è riuscito a cogliere la vittoria grazie all’attacco di inizio gara. Wellens si è reso protagonista della fuga di giornata assieme ad altri quattro uomini. I fuggitivi hanno approcciato la salita finale con oltre 7′ di vantaggio. L’attacco risolutivo del vincitore a 10 km dal traguardo.
Corsa nella corsa. Mentre davanti Wellens si involava, dietro il gruppo dei migliori si selezionava. Lo scossone veniva dato da Jakob Fuglsang. Il fedele gregario di Vincenzo Nibali attaccava a 10 km dall’arrivo. La situazione restava consolidata sino a 4 km dall’arrivo quando attaccava proprio lo “squalo dello Stretto”. Il tentativo del ciclista messinese era però un fuoco di paglia e l’azione veniva stoppata dopo pochi metri. In contropiede partiva Tom Dumoulin. La maglia rosa riusciva a fare la differenza, avvantaggiandosi rispetto agli avversari. L’olandese agganciava Fuglsang e con lui arrivava al traguardo precedendo di qualche secondo il gruppo dei migliori.
Prova di forza del leader. “La mia azione non era programmata ma ho visto Vincenzo in difficoltà e bisogna sentire il momento”, ha confessato a fine tappa la maglia rosa, che adesso comincia a crederci sul serio: “Ho visto che Nibali faceva fatica sul falsopiano per mantenere il vantaggio, ho capito che c’era la possibilità di partire e non appena è ricominciata la salita sono scattato. Sono rimasto sorpreso da me stesso, a questo punto posso lottare per la classifica generale, non mi aspettavo di essere così forte in salita”. Il portacolori dell’Astana invece nel finale non era brillantissimo e solo grazie al carattere riusciva a limitare i danni, perdendo solo pochi secondi rispetto agli avversari diretti per la vittoria finale.
Per battere il Dumoulin visto oggi ci vorrà però il miglior Nibali. Il Giro è ancora lungo e ci sarà tempo e modo di migliorare la condizione. Il campione messinese, vincitore della corsa rosa nel 2013, ha affidato il suo commento a Twitter. “Non è stata una buona giornata per la tattica. Tutto sbagliato nel finale, dovevo giocare da attendista! Andiamo avanti con umiltà”, la sua ammissione. Tim Wellens ha festeggiato il suo primo successo in una grande corsa a tappe: ““È una vittoria specialissima. Devo ringraziare Ligthart – il riferimento al compagno di squadra alla Lotto Soudal – che ha avuto l’idea di saltare davanti. È andata benissimo, nell’ultima salita sono andato fortissimo e sono felicissimo della vittoria”.
Venerdì è in programma la settima tappa da Sulmona a Foligno di 211 chilometri. Frazione mista con una salita quasi in partenza (Le Svolte di Popoli) seguita da poco meno di 200 km su strade ampie e in molti casi rettilinee. Finale tutto discesa o pianeggiante fino agli ultimi km, abbastanza semplice fino ai 2 km all’arrivo, dove si affrontano in rapida successione una curva a destra e due a sinistra che immettono ai 1300 m nella strada di arrivo interrotta ai 500 m da una lieve semicurva. Nacer Bouhanni fu l’ultimo velocista a vincere a Foligno nel Giro d’Italia 2014, davanti a Giacomo Nizzolo e Luka Mezgec.
Questo l’ordine d’Arrivo della 6^ tappa — 1. Tim WELLENS (Bel, Lotto-Soudal) 157km in 4.40’05”, media 33,633 km/h; 2. Fuglsang (Dan) a 1’19”; 3. Zakarin (Rus); 4. Dumoulin (Ola) a 1’22”; 5. Siutsou (Blr) a 1’24”; 6. Pozzovivo; 7. Chaves (Col) a 1’29”; 8. Uran (Col) a 1’33”; 9. Majka (Pol); 10. Valverde (Spa) a 1’36”; 11. Kruijswijkr (Ola); 14. Landa (Spa) a 1’43”; 17. Nibali.
Questa la nuova Classifica Generale — 1. Tom DUMOULIN (Ola, Giant-Alpecin); 2. Fuglsang (Dan) a 26”; 3. Zakarin (Rus) a 28”; 4. Jungels (Lus) a 35”; 5. Kruijswijk (Ola) a 38”; 6. Valverde (Spa) a 41”; 7. Ulissi; 8. Chaves (Col) a 44”; 9. Nibali a 47”; 10. Siutsou (Bie) a 49”; 11. Uran (Col) a 51”; 12. Majka (Pol) a 56”; 13. Pozzovivo.