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Nibali è secondo: “Nessun rimpianto. Lottato fino alla fine dopo mesi difficili”

Dopo avere lottato tanto, rivaleggiato in salita come in discesa e in pianura, non c’è spazio per i rimpianti. Vincenzo Nibali ha il volto fiero e consapevole di un guerriero che sa di avere dato tutto. Lo “squalo dello Stretto” ci ha provato contro un “avversario forte e solido”, facendo molto spesso la corsa: ha attaccato perfino sul Mortirolo, in quella discesa folle verso il Lago di Como, su un tracciato molto simile all’amato “Lombardia”.

Altro che rimpianti… “Infatti, non ne ho. Come potrei averne? Sono certo di avere disputato un bel Giro d’Italia, lottando dall’inizio alla fine – le parole del corridore messinese –. Ho avuto grandi rivali e Carapaz ha dimostrato di essere forte. Sì, dai, ha meritato di vincere la maglia rosa”. 

Nibali
Nibali al suo ingresso nell’Arena di Verona (foto Ansa)

Ma anche per colpa di “tutti i leader”, che si sono “controllati stretti, marcati, soprattutto nella prima parte del Giro. Poi – confessa il portacolori del team Bahrain Merida – non è stato semplice recuperare terreno. Comunque, Carapaz non ha rubato nulla: è stato fortissimo, davvero molto bravo. Ha guadagnato tanto a Courmayeur e poi non siamo più riusciti a risalire”.

Sulla soglia dei 35 anni, quello che si è concluso a Verona, potrebbe essere l’ultimo grande giro con un’ambizione di successo per Nibali che, però, non pensa al futuro. “Non sono trascorsi tanti mesi da quando sono caduto al Tour e dall’operazione: ho avuto problemi posturali ed essere qui, a lottare per la maglia rosa, per me non è stato semplice. In qualche modo ho combattuto fino alla fine, niente da dire. I dolori sono spariti strada facendo, ma ho trascorso mesi davvero difficili. Già essere alla Vuelta l’anno scorso era stato un grande passo per me, poi c’è stato l’inverno e le cose sono andate meglio. Essere arrivato secondo non è un risultato cattivissimo”. Davvero impossibile dargli torto.

Nibali, Carapaz e Roglic
Nibali, Carapaz e Roglic sul podio (foto Ansa)

Nibali adesso parteciperà al Campionato italiano e al Tour de France, poi potrebbe concentrarsi sulle corse di un giorno, che ha già vinto alla grande. “Tutti hanno interpretato la mia doppia partecipazione al Giro e al Tour come se partissi per vincere entrambe le corse, ma non è così. Ancora dobbiamo stabilire gli obiettivi nella corsa francese, dipende anche da come reagirà il mio fisico. Adesso mi prendo qualche giorno di vacanza, poi si vedrà”. Considerando che nel ciclismo moderno è quasi impossibile lottare per la vittoria in entrambe le corse, anche un prestigioso successo di tappa potrebbe impreziosire la fase conclusiva di una carriera lunghissima e vissuta costantemente da protagonista.

La Classifica generale finale del Giro d’Italia. 1. Richard Carapaz (Ecu) in 90h01’47” (km percorsi 3.537,6, media 39,291 km/h), 2. Vincenzo Nibali (Ita) a 01’05”, 3. Primoz Roglic (Slo) a 02’30”, 4. Mikel Landa (Spa) a 02’38”, 5. Bauke Mollema (Ola) a 05’43”, 6. Rafal Majka (Ola) a 06’56”, 7. Miguel Angel Lopez (Col) a 07’26”, 8. Simon Yates (Gbr) a 07’49”, 9. Pavel Sivakov (Rus) a 08’56”, 10. Ilnur Zakarin (Rus) a 12’14”.

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