“Non lo so nemmeno io cosa ho fatto, oggi correvamo per Sonny Colbrelli. Io dovevo seguire, ho visto il vuoto e ho accelerato, ho visto subito che avevo una decina di secondi di vantaggio e non mi sono mai più girato. Ho proseguito fino alla fine e, solo a 50 metri dal traguardo, mi sono goduto questa vittoria”. Così Vincenzo Nibali, ai microfoni della Rai, dopo il trionfo nella Milano-Sanremo. “Non pensavo di vincere, perché non ero velocissimo – aggiunge –. Penso di avere fatto qualcosa per la storia, me la gusterò piano piano”.
Lo “squalo dello Stretto” ha ricostruito la genesi di un acuto da urlo: “Mi hanno chiesto il cambio, ed essendo da solo ne ho approfittato. Ho provato ad allungare, ho tirato dritto e ho tenuto un gran ritmo fino alla fine. Mi sono girato soltanto a cinquanta metri dall’arrivo. La parte più difficile sono stati gli ultimi due chilometri e i due viali con il vento in faccia. Sentivo soltanto che avevo dieci secondi da gestire”.
Il corridore messinese, celebrato al traguardo anche dalla moglie Rachele e dalla figlia Emma, ha chiarito che un successo così è frutto anche della testa e della tattica, oltre che delle gambe: “Dovevo inventarmi qualcosa. Sulla Cipressa ho iniziato a rimontare. La pioggia ha reso tutto più difficile. Ma le due ali di folla a bordo pista nel finale e i miei amori al traguardo mi hanno aiutato. Nessuno aveva immaginato quest’azione. Sono arrivato qui a fari spenti, nel miglior modo possibile. Sono riuscito a spingere tantissimo, poi mi sono gustato una vittoria incredibile, che non mi aspettavo”.