La sfida iridata si avvicina, è ora di scoprire il percorso di Imola che assegnerà i titoli di campione e campionessa del mondo UCI 2020. Il corridore messinese Vincenzo Nibali ha effettuato una importante ricognizione del tracciato sul quale dal 24 al 27 settembre si confronteranno i migliori ciclisti del panorama internazionale.
Scortato dal Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Davide Cassani, il corridore azzurro ha visionato il circuito con partenza e arrivo dentro l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari, che gli uomini dovranno ripetere nove volte e le donne cinque. Lo “squalo dello Stretto” ha preso visione dei punti chiave, vale a dire le impegnative salite di Mezzolano e Gallisterna, oltre alle rispettive discese, tratti che potrebbero rivelarsi decisivi se discesisti abili come lui decideranno di fare la differenza proprio in quelle fasi di corsa.
«Il percorso è difficile e selettivo, ci sono due strappi molto intensi. Il secondo nella parte finale è davvero duro, poi c’è una lunga discesa che porta fino al circuito. Per essere protagonisti ci vorrà grande freschezza e una buona gamba, oltre a una ottima organizzazione del team» racconta al termine del sopralluogo il siciliano della Trek Segafredo.
«Voglio fare i miei complimenti al comitato organizzatore che sta lavorando molto bene, nonostante i tempi siano davvero ristretti per mettere in piedi un evento di tale portata. Ho visto che è già stato asfaltato il 90% del percorso, lo troveremo in ottime condizioni. Sarà una bellissima sfida, uno spettacolo da non perdere per tutti i tifosi che invito a Imola per tifare Italia», ha concluso Nibali.
Cassani non si limita a un’analisi tecnica del percorso, si spinge infatti a un pronostico per la gara clou di domenica. «Conosco benissimo queste zone, sono le mie strade. Ritengo che non sia un circuito solo per scalatori puri ma anche per quei corridori che si impongono in classiche come la Liegi. Penso a Julian Alaphilippe, Wout van Aert, Jakob Fuglsang, ma attenzione anche a Peter Sagan, che se esce bene dal Tour de France potrà dire la sua perché le salite da affrontare non sono così lunghe. Il campo dei favoriti è molto ampio».