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Nibali: “Comincia un’altra corsa”. Slongo: “Occhio a Carapaz, Roglic è in calo”

L’ultima settimana del Giro d’Italia si apre con l’arrivo a Ponte di Legno, ai piedi del Tonale. La Val Camonica farà da sfondo alla prima delle ultime sfide fra i papabili alla vittoria della maglia rosa. La corsa più bagnata, fredda e umida che la storia ricordi, entra nel vivo.

Per Vincenzo Nibali il terzo trionfo rosa è un sogno tutt’altro che proibito. E dal momento che, come ha ammesso, “ora comincia un’altra corsa, c’è spazio per tutto”. Lo “squalo dello Stretto” è pronto a ogni evenienza, è sereno, con una serie di certezze in mano: “Conosco il mio valore, i miei limiti, ho vinto, so cosa posso fare”.

Vincenzo Nibali
Vincenzo Nibali intravede il Trofeo senza fine (foto Ansa)

“Ci aspetta una settimana molto dura – dice – l’insieme di quello che verrà e di quello che è stato, pesa tanto. Questo Giro d’Italia è diviso a metà: le prime dieci tappe sono filate via così. Personalmente avrei preferito una bella montagna nella prima o seconda settimana, non la crono all’ultima tappa. Non è detto che ci siano frazioni più dure di altre, dipenderà dalla fatica accumulata”. 

La montagna fin qui ha partorito il topolino: uno scatto, una discesa ardita, poi la risalita. Morale: adesso Primoz Roglic è a 1′, Richard Carapaz dista 47″ in più. L’allenatore del corridore messinese, Paolo Slongo, pensa che “lo sloveno sia in calo” e che, “quando si è al limite, qualcuno può restare indietro o lasciarci le penne agonisticamente parlando”. Il resto lo “farà il caso”. E il meteo. A Nibali, ad esempio, la pioggia non dà fastidio. “Ho imparato a conviverci e a gestirla. Per altri può essere magari un problema, non lo è per me”. 

Vincenzo Nibali
Vincenzo Nibali in conferenza stampa (foto Ansa)

Resta il fatto che “Roglic sta correndo da calcolatore, quest’anno ha vinto subito, negli Emirati, poi anche la Tirreno, ora sta giocando le proprie carte nelle prove a cronometro. In salita si difende, ha dimostrato di essere molto forte. Dall’altra parte ci sono attaccanti e scalatori più adatti alle tappe che ci aspettano”, la sintesi di Nibali.

“Carapaz è apparso molto brillante e ha già vinto due tappe – aggiunge il due volte vincitore del Giro (2013 e 2016) -. Ha dimostrato di essere molto solido. Un attacco da lontano di Landa? Lo trovo improbabile e rischioso per la Movistar. Il Giro è imprevedibile: l’anno scorso Froome aveva 5′ di ritardo ma, in due giorni, rovesciò tutto. Sono sicuro che, con Dumoulin in gara, sarebbe stato un altro Giro. In tre settimane può accadere di tutto. Restare concentrati ogni giorno non è semplice”. 

Per il suo mentore Slongo, il più “pericoloso adesso è Carapaz. È solido – fa notare -, gli sono stati regalati dei minuti e lui ha sfruttato la situazione. C’è un grande livellamento”. Ora ci sarà il Mortirolo, non una scalata qualunque. “Ti dà l’idea di salita infinita anche se, rispetto allo Zoncolan, ha un po’ meno pendenza – aggiunge Nibali –. Questo Giro è molto tattico, ci sono state tante fasi di studio. Vedremo. Io comunque sono pronto a tutto”.

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