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Nell’ambito di Apollo Spazio Arte 2016 andrà in scena “Summer in Coming”

Il prossimo 28 gennaio in via S. Filippo Bianchi, dedicata all’inziativa Apollo Spazio Arte 2016, andrà in scena “Summer in Coming” per la regia e (s)drammaturgia di Lelio Naccari.

Apollo Spazio Arte 2016
La locandina dell’evento

La strada dunque diventerà palcoscenico e Antonio Previti, Lelio Naccari, Giuseppe Contarini e Gianni Fortunato si sposteranno tra i disegni, le rosse panchine e l’androne di casa Salvo-Cuzzocrea. Gli attori daranno vita a un testo  leggero, divertente, che con surreale ironia punta giocosamente il dito contro la fatica costante dell’individuo di trovare in ogni manifestazione della vita un senso. Questo testo, scritto da Lelio Naccari durante le lezioni di Scrittura Creativa a cura di Daniela Orlando e della Libreria Fiori Gialli per ApolloSpazioArte, a pieno titolo può essere ascritto a quella drammaturgia che Martin Esslin definì “Teatro dell’assurdo”.

Apollo Spazio Arte
Apollo Spazio Arte

Anche in  “Summer is Coming”, infatti, si assiste allo scardinamento della narrazione razionale e alla sua sostituzione con una sottile traccia madreperlacea quale legame tra gli eventi. Lo stesso timbro hanno i dialoghi, rigorosamente surreali, inseriti in contesti di naturale e quasi banale quotidianità che, secondo le più tradizionale regole del Teatro dell’assurdo, innescano effetti comici dal retrogusto immancabilmente amaro.

Apollo Spazio Arte 2016
Il logo di Apollo Spazio Arte

Già il titolo, Summer is Coming, completamente fuori contesto rispetto agli eventi che si svolgeranno, rivela la leggerezza e il nonsenso che, sotterranei, attraversano le vicende di Poppo, un perfido e depravato cacciatore di teste; del Dr. Frinkenfraulen, un uomo sui sessant’anni il quale avrebbe da sempre voluto dedicarsi alla scrittura, ma solo in quei giorni aveva finito il suo primo racconto in cui “…era narrata la triste storia di un uomo rimasto senza una gamba a causa di un incidente, avvenuto mentre portava il suo cane, un pechinese affetto da cataratta, da una dottoressa che non aveva un sesto senso, ma un sesto dito si…”; e di un servitore che aveva nome Wuber, forse padre di Poppo, forse no. Su di loro, in mezzo a loro, accanto a loro, il Narratore. Il Narratore onnisciente… “All’origine di tutto – scrive nelle note di regia Lelio Naccari – c’è il gioco, la leggerezza, il prendere una distanza da se stessi. L’operazione tentata è conquistare la gente nel modo più facile e dirgli la cosa più difficile da capire e da accettare: Tu non sai chi sei, finché non ti rendi conto che a dominarti sono solo idee, e che filtri tutta la realtà attraverso esse….. Ci raccontiamo storie e attribuiamo senso continuamente, a tutto, perché non sopportiamo che le cose siano, e basta. Che noi siamo, e basta”.

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