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Nel bando 1,3 milioni di costi. Mento: “Anni per recuperare gli investimenti”

Anche il Fc Messina segue con attenzione la vicenda del bando relativo alla gestione del “Franco Scoglio”, per il quale il presidente Rocco Arena non ha mai nascosto il suo interesse. A confermarlo è il consigliere d’amministrazione Franco Mento, che insieme all’avvocato Carmelo Santoro e all’ex dirigente della Fiorentina Leonardo Limatola, ormai prossimo a un incarico ufficiale nel club peloritano, costituisce il gruppo di lavoro chiamato a studiare le carte.

foresteria Franco Scoglio
La foresteria del “Franco Scoglio” abbandonata nel degrado

“Lunedì è in programma un cda del club, nel quale valuteremo i vari aspetti dell’operazione. Stiamo studiando i contenuti del bando, il disciplinare tecnico, le condizioni richieste per la partecipazione. La volontà c’è, anche se i tempi per gli investitori sono ristretti e gli impegni da assumere onerosi”, ammette Mento.

Il capitolato d’oneri prevede costi ingenti, quasi un milione e 300mila euro. 300mila rappresentano le spese annuali per la manutenzione, mentre ammontano a un milione di euro gli investimenti previsti per la riparazione o l’adeguamento degli impianti esistenti. Previsti infatti 90mila di interventi edilizi, 12.800 per l’antincendio, ben 291.400 euro per la climatizzazione, 20mila per l’idrico-sanitario, 98mila euro per l’impianto elettrico, 150mila per la videosorveglianza e altri 150mila per la foresteria, l’area ristorazione e la sala relax, somme alle quali va aggiunta l’Iva.

I monitor della videosorveglianza nella saletta del Gos, oggi disattivata, nell’estate 2017

“Stiamo stimando tutte le criticità – chiarisce ancora Mento –. È evidente che alcuni interventi previsti dal disciplinare di gara sono a nostro avviso prioritari: è il caso della copertura o degli sky-box per una certa fascia di pubblico. Investimenti che richiedono anni e fondi. Per avere un ritorno economico dovrà trascorrere un periodo abbastanza lungo, anche superiore ai trent’anni indicati a base d’asta. Anche perché in una categoria come la D gli incassi sono ampiamente ridotti”.

C’è poi un paletto, legato “all’avvenuto espletamento negli ultimi tre anni precedenti la data di pubblicazione del bando di un servizio di gestione di impianti sportivi con un minimo di 10.000 posti, che potrebbe originare qualche grattacapo ad Acr e Fc, anche se sul punto da Palazzo Zanca sembrano indicare che si fa riferimento alla capienza complessiva e non all’agibilità effettiva.

La Curva Sud e il manto erboso del “Franco Scoglio” (foto Nino La Macchia)

Una riflessione condivisa dal consigliere del Fc: “Dovremo chiedere chiarimenti. Se si considera l’agibilità è chiaro che essendo limitata quella del “Franco Scoglio” a quota 6.900 neppure la società che lo gestisce rispetterebbe il requisito. Se invece (come sembra avere appurato la nostra Redazione, ndc) il riferimento è alla capienza delle strutture gestite, è chiaro che entrambe lo rispetteremmo, anche perché il “Celeste”, pur chiuso al pubblico, ha sedute per complessivi 11.900 posti”.

Ma al di là del merito, il Fc Messina immagina di coinvolgere altri partner nell’operazione, forte anche della recente collaborazione avviata per la cartellonistica allo stadio: “Non parteciperemo al bando da soli, ma potremmo optare per un’associazione temporanea di imprese nella quale potrebbe entrare anche una multinazionale. Per cui il nocciolo della questione restano gli investimenti richiesti per ottenere l’agibilità complessiva indicata nelle carte, pari a 38mila posti, un po’ inferiore alla capienza massima effettiva”.

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