Ci vorrà ancora qualche giorno per conoscere il futuro della Nebros. La stagione appena conclusa non ha rispettato le aspettative, perché dopo le due salvezze tranquille conquistate nelle precedenti stagioni, la società puntava ad alzare l’asticella, centrando magari i playoff. Per farlo dal mercato sono arrivati giocatori importanti, elementi del calibro di Roberto Assenzio o del rientrante Daniele Ancione, chiamati a garantire altra qualità ed esperienza ad un gruppo già ben collaudato.
Il campo però non ha rispettato le attese della vigilia. Dopo un inizio confortante sia a livello di risultati che di prestazioni, gli infortuni e qualche episodio sfortunato hanno causato serie negative di risultati che hanno reso irraggiungibile la zona playoff, tanto da costringere la Nebros a doversi guardare alle spalle, trascinandosi fino alla salvezza grazie alla mole di punti raccolti in precedenza. Molto presto in casa nebroidea ci si dovrà guardare negli occhi, analizzare ciò che non è andato come doveva ma soprattutto capire il perché le cose non sono andate come molti si aspettavano.
Tra circa dieci giorni ci dovrebbe essere il classico confronto interno e lì si tireranno le somme per capire come intervenire per raddrizzare la situazione. Non sarà una “notte dei lunghi coltelli” in salsa nebroidea, questo è giusto chiarirlo, ma normali confronti in cui ognuno si dovrà assumere le responsabilità del proprio operato. In questo scenario nessuna conseguenza è da escludere: tutti si devono sentire in discussione, a partire dal direttore generale Dino Granata, passando per il direttore sportivo Giovanni Scaffidi fino allo staff tecnico guidato da Pippo Perdicucci. Alla società spetteranno le decisioni sul futuro del gruppo dirigente e un’autentica rivoluzione potrebbe non essere uno scenario così lontano.