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Messina

Navarra e De Domenico: “Finanziamenti a imprese slegati da precedenti prestiti”

Riportiamo di seguito la nota stampa diffusa dai parlamentari nazionale e regionale, i messinesi Pietro Navarra e Francesco De Domenico.

“La battaglia che abbiamo portato avanti prima sul cosiddetto Cura Italia e poi sul Decreto Liquidità sta dando i propri frutti, come testimonia una circolare dell’Associazione Bancaria Italiana). Per primi avevamo denunciato che le banche stavano provando a trasformare la misura dei 25mila euro (importo massimo del finanziamento garantito dal Governo) destinati alle piccole e medie imprese e ai professionisti, in una ‘manovra di Stato’ a proprio favore.

Pietro Navarra
Il deputato nazionale Pietro Navarra

Avevamo raccolto, infatti, diverse segnalazioni di chi, avendo debiti precedenti con l’istituto di credito, si vedeva sottratta parte di quella somma proprio per coprire le precedenti scoperture. In questo modo, piuttosto che alimentare la ripresa economica e aiutare coloro i quali in queste lunghe settimane di lockdown hanno visto le proprie attività andare in grave sofferenza, non si faceva altro che favorire il sistema bancario.

I nostri interventi sono stati recepiti dal collega deputato del PD Paolo Mancini, il cui intervento in Commissione parlamentare sul sistema bancario -in larga parte basato su nostri documenti fornitigli a supporto- è stato duro e incisivo, denunciando quanto stava accadendo. Il Governo ha recepito immediatamente l’allarme e, alla fine, l’ABI dovuto prendere atto dei rilievi e chiarire ai propri associati eventuali dubbi con una circolare in cui specifica una serie di punti che precedentemente rappresentavano ‘zone grigie’.

carta di credito
L’Abi si occupa dei prestiti garantiti dallo Stato

In primo luogo, scrive l’ABI ai propri associati, ‘tale finanziamento non può essere utilizzato per compensare alcun prestito preesistente, sia nella forma di scoperto di conto sia in altra forma di prestito’. Inoltre, viene evidenziato come il rimborso del finanziamento possa essere richiesto non prima di 24 mesi dall’erogazione. Siamo orgogliosi di avere contribuito, nella nostra funzione di parlamentari, a sanare quella che si prefigurava come una clamorosa ingiustizia. Non abbassiamo però la guardia su questo fronte.

Occorre risolvere, infatti, sia il problema dell’accesso alla moratoria sui finanziamenti in essere sia il problema dei tempi e delle modalità di erogazione, visto che in alcuni casi gli istituti di credito stanno pensando ad istruttorie eccessivamente complesse. Anche su questo fronte continueremo a impegnarci perché nessuno speculi su una misura che deve essere utilizzata esclusivamente come supporto alla ripartenza del sistema delle piccole e medie imprese e non a tutela delle banche”.

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