Di Napoli scatenato in panchina
È raggiante Arturo Di Napoli in sala stampa. Dopo sei giornate e due mesi di digiuno il Messina è tornato a vincere e lo ha fatto in modo davvero convincente: “Sono contento per la prestazione dei ragazzi, per la gente ed il risultato, per Tavares e Gustavo. Avevano subito qualche critica anche dal sottoscritto e hanno dato una bella risposta. Stiamo disputando un campionato straordinario. Abbiamo avuto un calo anche perché eravamo a corto di energie. La sosta ci è servita per mettere benzina nelle gambe ed abbiamo subito dimostrato di essere squadra. Sapevo che non mi avrebbero tradito”.
Il successo porta a nove i punti di margine sull’Akragas quartultimo: un vantaggio decisamente rassicurante. “Hanno dimostrato di volerla questa vittoria contro una diretta concorrente. La zona pericolosa adesso è ancora più lontana. Non dovremo commettere nuovamente l’errore di pensare a qualcosa che non sia la salvezza. Dobbiamo raggiungerla il prima possibile, giocando con la cattiveria e la concentrazione che ci hanno sempre contraddistinto nelle prime giornate”.
Tavares ha messo a tacere tutte le voci sul suo conto e sulla possibile cessione nel corso della finestra invernale: “Nessuno metteva in discussione il giocatore. A pesare era un infortunio che non riuscivamo a capire. I migliori acquisti sono i ragazzi che recupereremo: la società d’altronde aveva operato bene nel mercato estivo. Russo e Barilaro sono giovani che non possiamo caricare di responsabilità eccessive. Ci hanno dato indicazioni importanti e rappresentano ulteriori frecce nel nostro arco. Ma soprattutto dopo tante giornate senza vittorie ci siamo dati una gioia”.
Da lunedì scatta il processo sul calcioscommesse e per qualche giorno “Re Artù” dovrà concentrarsi su fattori extra-sportivi: “È chiaro che questa mia situazione non mi lascia sereno. I miei avvocati hanno lavorato e cercheranno di fare luce su tutto. Ho fiducia nella giustizia sportiva. Daremo battaglia anche perché non ho nulla da spartire con queste situazioni”.
Il bottino conquistato a metà stagione, che vale anche il sesto posto in solitaria, resta per certi versi miracoloso dopo un’estate caldissima, il cambio di proprietà maturato in extremis e la riammissione fuori tempo massimo: “Ho sempre creduto in questo progetto. Un buon allenatore viene reputato tale soltanto se la squadra risponde bene. Girare a 25 punti a metà stagione è un traguardo importante per come siamo partiti. Quando siamo arrivati qui non c’era nulla: né palloni né casacche né fasce per tenere le caviglie rigide e nella prima amichevole estiva le abbiamo chieste in prestito ad una squadra di seconda categoria. Abbiamo compiuto tanti passi in avanti”.
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