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Di Napoli: “Con i giocatori un rapporto super. Non piaccio a tutti? Pazienza”

La stagione è ormai in archivio e per Lello Di Napoli, tecnico che ha traghettato il Messina verso una salvezza ipotecata con largo anticipo, i pensieri purtroppo sono soprattutto extracalcistici: “Con la società non ho avuto più contatti. Ho parlato con il presidente fino all’ultimo giorno di allenamenti, quando mi ha annunciato che sarei rimasto l’allenatore dell’ACR. Per ora ho altro a cui pensare, come la salute di mia madre. Non è una situazione semplice, tutt’altro, per cui il mio unico pensiero è pregare per lei e starle vicino”.

Lello Di Napoli e Pietro Gugliotta
Lello Di Napoli e Pietro Gugliotta (foto Alessandro Denaro)

L’ex vice di Campilongo rivendica con orgoglio i risultati conquistati nel finale di torneo, nonostante l’assenza di motivazioni: “Sono felice di avere onorato fino in fondo il campionato, a dispetto di questa delicata situazione familiare: non era facile. Abbiamo dato il massimo fino alla fine, facendo risultato sempre, mostrando grande dignità. Senza i punti persi contro di noi, Foggia e Lecce avrebbero potuto contendere ancora il primo posto al Benevento. Abbiamo strappato punti anche ad Akragas e Martina, facendo esordire dei giovanissimi, mentre le altre squadre già salve hanno preso imbarcate di reti nelle ultime giornate…”.

La mancanza di contatti con la proprietà e le continue indiscrezioni su possibili sostituti sembrano voler dire che il contratto triennale di Lello Di Napoli non verrà onorato dall’ACR: “Ho letto tanti nomi, ma mi sono interessato poco. Forse non c’è grande rispetto per la mia persona, ma non importa. Sarei contento di restare perché Messina è una grande piazza, con un tifo importante. Se non sarà così, pazienza, lo accetterò. Dispiace soltanto sentirsi dire che non ho appeal e che non sono entrato nel cuore della gente. Parte della tifoseria è legata forse ai ricordi del passato oppure io ho gli occhi chiari e loro volevano un allenatore con gli occhi scuri… Tante cose non sono emerse e non sono stato giudicato nel modo giusto, ma non credo di dovere cambiare alcun aspetto del mio carattere. Ringrazio comunque la città”.

Arturo e Lello Di Napoli
Arturo e Lello Di Napoli in panchina a Melfi

Di tutt’altro tenore invece il rapporto instaurato con il gruppo: “Si è creata una sintonia straordinaria, il ricordo più bello che mi porterò dietro di questa stagione. Sono diventato un punto di riferimento per loro e sono contento di quello che abbiamo fatto insieme, tra mille difficoltà, con la Procura Federale negli spogliatoi, senza campi di allenamento, per un certo periodo perfino senz’acqua…”.

Non a caso i contatti sono ancora costanti: “I miei ragazzi sono stati i migliori del girone, considerato l’annata che hanno vissuto. Sto sentendo praticamente tutti. Da Martinelli e Cocuzza, che sono reduci da un’operazione, a Fornito, Burzigotti, De Vito e Giorgione. Arturo Di Napoli invece mi ha chiamato per sapere di mia madre fino a due settimane prima dalla conclusione del torneo. Resta il percorso che abbiamo compiuto assieme, i risultati, la qualificazione alla Tim Cup. E con questo gruppo si può migliorare ancora”.

Lello Di Napoli
Lello Di Napoli si dispera in panchina

Alle porte c’è comunque un’estate di lavoro: “Sono stato a Modena a seguire le Final Eight del campionato Primavera. Ho ricevuto tanti attestati di stima da direttori sportivi ed addetti ai lavori e questo sinceramente mi inorgoglisce. Sono stato ammesso al corso di Coverciano, che mi consentirà di ottenere il patentino, necessario per allenare dopo la deroga ottenuta nei mesi scorsi per subentrare a campionato in corso”.

In Emilia è presente anche Vittorio Cozzella, ds in pectore del nuovo Messina: “Ci siamo incrociati. Non so dirvi però se sarà in Sicilia l’anno prossimo. Di certo ho cominciamo ad allenare proprio con lui a Latina. È stato il primo a darmi fiducia”.

Ultima battuta sulla trattativa con il gruppo Barbera: “Ho letto che si è ritirato e che avrebbe voluto puntare su Manfredi e Argurio. Dg e ds vivevano il Messina in modo importante. Non so come mai hanno lasciato, probabilmente hanno ritenuto giusto così. Stracuzzi, Gugliotta e Micali sanno comunque cosa devono fare: hanno le idee chiare”.

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