“Dal 5 giugno sarà attiva la app “Sicilia Sicura” per chi arriva nell’isola. Sarà facoltativa e permetterà a chi arriva di potere essere assistito dal personale medico dell’Unità sanitaria turistica in caso di necessità”. Lo ha annunciato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ospite di “Un Giorno da Pecora” su Rai Radio1, sottolineando che “non ci saranno limitazioni negli ingressi, ma soltanto i controlli col termoscanner” agli arrivi negli scali e nelle stazioni.
“Per entrare in Sicilia – ha spiegato Musumeci – basterà un documento, non ci saranno test aggiuntivi rispetto all’attuale uso del termoscanner. E chi arriva, se vuole, in maniera assolutamente facoltativa, può accedere all’app “Sicilia sicura” con la quale resta in contatto durante tutto il suo soggiorno nell’isola con il nostro sistema sanitario regionale. Se il turista vuole sentirsi accompagnato durante la sua presenza, per sé o col pediatra per il figlio, può benissimo farlo perché in ognuna delle nove province della Sicilia stiamo istituendo l’Unità sanitaria turistica: un sistema di contatto immediato per chi dovesse avere bisogno, per qualunque ragione, di assistenza sanitaria al di là di quella ordinariamente offerta”.
Il Governatore ha sottolineato che sarà “come prima del Covid-19, ma con la differenza che adesso il sistema sanitario ha disposto dei presidi che prima del Coronavirus non c’erano. Noi abbiamo sempre parlato di protocollo di sicurezza perché riteniamo che sia giusto che il villeggiante sappia che, se vuole, può essere accompagnato dal nostro sistema sanitario”.
Sulla app Musumeci ha rivelato che “ci stiamo lavorando da diversi giorni, con il coordinamento di Guido Bertolaso, per realizzare il protocollo sicurezza, d’accordo con gli operatori turistici e il Dipartimento Turismo”. Mercoledì 3 giugno ci sarà “un incontro con tutti, anche con i responsabili di porti e aeroporti, perché serve il coinvolgimento degli operatori e presenteremo alla stampa il protocollo. E noi contiamo dal 5 giugno di potere essere già operativi”.
“Sono preoccupato per la nostra economia, che purtroppo rischia di andare al collasso – ha concluso il presidente -. Dobbiamo avere la ragionevolezza di mettere assieme il cervello e il cuore, quindi la ragione e quello che desideriamo. Purtroppo non sempre i desideri diventano diritti, ma abbiamo il dovere di rimettere in moto il turismo in una regione che il New York Times di essere una delle sette mete preferite al mondo per chi viaggia”.