Calcio

Musacci: “Messina grande piazza. Bertotto ci chiede un calcio di qualità”

Gianluca Musacci si presenta. E’ arrivato a Messina per garantire una buona dose di qualità ed esperienza al centrocampo, forte dei suoi lunghi trascorsi in A e B. La pedina che serviva a Valerio Bertotto per il suo scacchiere. Alle spalle per l’ex parmense c’è il campionato di Lega Pro disputato con il Catania. Ventuno presenze ed un gol collezionati nel corso di un’annata particolarmente travagliata per i rossoazzurri: “Alle prime difficoltà – spiega Musacci – il gruppo non ha retto la pressione di una piazza importante come Catania. Sono sorti vari problemi che non ci hanno consentito di proseguire come avevamo iniziato la stagione, nella quale erano invece arrivate diverse vittorie. Sicuramente ci aspettavamo di essere una sorpresa, pur partendo dal -12, e di poter chiudere più in alto in classifica”.

Musacci celebra con Eder una rete realizzata dall’Empoli contro la Reggina

A Empoli ha debuttato in A nel 2008, vivendo anche negli anni a seguire una parte importante della sua carriera: “Quando ero a Empoli ho avuto la fortuna di essere in squadra, oltre che con il direttore Tosto, anche con elementi del calibro di Adani, Tavano, Maccarone, Saudati, Vannucchi, Flachi, Almiron e tanti altri, tutta gente che ha fatto una grande carriera”.

L’impatto con Bertotto è stato subito dei migliori. Domenica a Siena, in Tim Cup, il suo possibile esordio. “Mi hanno parlato tutti bene di lui. Guardando come lavora ho appurato che è molto preciso e chiede alla squadra di proporre un calcio di qualità, come piace a me. Il campionato è finito da due mesi e mezzo ed io devo recuperare la forma, poi mi metterò a disposizione. Sono arrivato da poco, non ho visto la squadra in partita, però so che le prime amichevoli sono andate abbastanza bene. Domenica andremo comunque a Siena con l’obiettivo di vincere”. 

Musacci in azione con la maglia del Catania nel derby con l’Akragas

Il classe ’87 non teme il peso delle responsabilità: “Ci sono tanti giovani in squadra e sarà per me una responsabilità maggiore cercare di guidarli, però un po’ ci sono abituato. Mi ritengo un ragazzo tranquillo, forse anche troppo. A livello calcistico sono un classico centrocampista centrale di qualità che cerca di far girare la squadra. Messina è una grande piazza che vive di calcio, come Catania, dunque so già cosa mi aspetta a livello di pressioni. Sono preparato anche a quello che di positivo accadrà nei momenti dei belli e ed eventualmente alle critiche nei periodi più duri”.

Alessandro Calleri

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Alessandro Calleri

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