Una sconfitta immeritata, la prima sotto la gestione Capuano, che il Messina deve ora subito mettersi alle spalle. Il terzino Gabriele Morelli, ospite a “Contropiede”, la trasmissione sportiva di Tcf tv, ha analizzato così la prova di Castellammare di Stabia: “È stata una gara in cui nell’ultima mezz’ora abbiano creato tanto, senza subire niente nemmeno nella prima ora, in cui la Juve Stabia ha effettuato soltanto un tiro di alleggerimento. Noi, pur non attaccando molto, avevamo costruito un’occasione con Vukusic e un mio cross deviato che poteva ingannare la difesa di casa. C’è amarezza per non aver raccolto alcun punto. Nell’occasione del possibile pareggio peraltro secondo me Adorante non sbaglia il tiro, è proprio che il tempo di reazione era minimo. C’è stata anche una grande parata del portiere”.
A pesare, oltre alle tante palle gol non concretizzate, è stata l’indecisione difensiva sulla rete decisiva di Stoppa. L’ex livornese non si dà pace: “Prendere gol così evidenzia l’errore di tutta la squadra. Non ci si deve appigliare all’alibi della rimessa laterale che era nostra. Dovevamo evitare di far mettere una palla in questo modo a centro area, temporeggiando per non farlo crossare, ma l’errore è di tutti e i dettagli fanno sempre la differenza. La punta si è accovacciata facendo ponte (Eusepi con Carillo, ndr), si poteva anche fischiare ma l’interpretazione arbitrale è stata differente”.
“Damian ha grande qualità, può ricoprire più ruoli, come la mezzala e il mediano, come gli richiede il mister. Fazzi ha molta esperienza, è un jolly perché può giocare ovunque, sia a centrocampo e perfino in posizione avanzata. Non ha particolari problemi a difendere, mi aiuta molto anche a livello psicologico perché so che nell’eventualità venissi superato lui è pronto a coprirmi” aggiunge il ventiquattrenne difensore su due degli uomini più importanti della squadra.
Col modulo base di Capuano, diverso da quello di Sullo, sono cambiati anche i compiti per Morelli: “In emergenza posso ricoprire anche la fascia mancina. Mi metto sempre a disposizione dell’allenatore, prediligo maggiormente il quinto di difesa che mi consente un gioco offensivo, ma posso giocare anche da quarto. Spesso ho agito nel 4-4-2 ma anche col 3-5-2 mi trovo bene. Il ruolo dell’esterno è molto dispendioso, ma più delle tre gare hanno inciso le due sul sintetico. Hai meno attrito, ti possono venire crampi. Per me non paghiamo un aspetto fisico né siamo deboli mentalmente. Il morale va sicuramente risollevato, chi acquisisce autostima e gioca spensierato può poi esprimere un calcio più gradevole. Magari involontariamente senti pressione e paura, la giocata viene più difficilmente”.
I troppi punti lasciati per strada e le rimonte subite in avvio di campionato incidono sulla classifica ad oggi deficitaria del Messina. “Con i se e con i ma non si fa nulla, ma l’inizio tra Paganese e Palermo poteva farci avere una classifica differente. Vedendo le ultime tre gare, invece, a Potenza abbiamo ribaltato la sfida. Dopo due ko non ci siamo accontentati del punto e abbiamo cercato il successo, così come a Castellammare dove abbiamo provato a recuperare”.
L’età media molto bassa del gruppo è un dato di fatto. Morelli predica calma e resta fiducioso per il futuro: “Sono stato in squadre ancora più giovani del Messina. Qui ad esempio Fazzi, Damian e Vukusic hanno tante gare alle spalle. Non posso paragonare l’esperienza qui in Sicilia con quella dell’Under 23 della Juventus, dove come organizzazione è tutto perfetto ma non hai nessuno che ti guarda alle partite. Sono certo che ci sbloccheremo e troveremo la necessaria continuità di risultati, anche se nel prossimo mese noi e l’Andria siamo attesi dal calendario peggiore tra tutte le squadre impelagate nella lotta salvezza”.