Il 33enne romano Mirko Moi è uno degli uomini chiave dell’Igea Virtus e non a caso ha giocato titolare tutte le prime cinque gare stagionali, prima di seguire da bordo campo l’amichevole infrasettimanale con il Messina, limitandosi a scopo precauzionale ad un po’ di lavoro in palestra.
Come l’Acr, i barcellonesi si mordono le mani per i punti lasciati per strada: “Potevamo raccogliere di più, soprattutto in casa con il San Luca, ma anche con l’Acireale. A Siracusa è andata diversamente da come speravamo ma negli anni ho vissuto situazioni simili. È questione di tempo, i gol arriveranno e saremo più contenti”.
La delusione per le palle gol non concretizzate è stata poi acuita dalle assenze per infortunio che hanno limitato le opzioni sia tra gli over che tra gli under: “L’assenza di De Gaetano e Leone complica i piani del mister ma la rosa è completa, con i giusti ricambi. Non andiamo in difficoltà per quello e ce la giocheremo con tutti. Il Portici è una squadra ostica, fastidiosa, che avrà il dente avvelenato. Daremo il meglio per sbloccarci finalmente anche in casa”.
Moi vanta circa 115 presenze in D, in ben sei gironi differenti. Un piccolo record: “Nei gironi C, D, E e F su venti squadre magari ce n’erano soltanto tre forti e due buone. Mi è piaciuto il girone H a Brindisi, era molto livellato verso l’alto. Quest’anno in tanti si sono attrezzati, con investimenti importanti e tifoserie di grande tradizione. Può essere un gran campionato”.
Sembrano esserci infatti più protagoniste di un anno fa: “Il Catania faceva storia a sé, ora sulla carta ci sono più big. Resta un torneo particolare e complicato, in cui si può vincere e perdere con tutti. Sarà combattuto fino alla fine. Il Siracusa è compatto e forte nelle individualità. Anche il Lamezia ha una grande squadra. Le più attese, il Trapani e la Fenice Amaranto, non le abbiamo ancora incrociate”.
Moi ha ritrovato a Barcellona altri due senatori: “Con Trovato e Longo eravamo a Castrovillari. Abbiamo stretto un buon rapporto e li ho riabbracciati con piacere. L’anno scorso poi ho giocato per sei mesi ad Albenga, in Eccellenza. In queste categorie se gli impegni non vengono rispettati diventa un problema. Per noi è un lavoro e quando ho visto che non c’erano le condizioni ho cambiato subito squadra”.
L’Igea Virtus vuole salvarsi senza troppi patemi e sembrano esserci le condizioni: “Voglio affermarmi in questa società, che ha dirigenti affiatati e con tanta voglia. Mi trovo bene in quest’ambiente e poi c’è il mare che aiuta… Ora abbiamo tre partite importanti, che rappresentano un bivio. Siamo una squadra molto propositiva, che spinge e crea tanto e punta sulla forma fisica, aspetto su cui il mister spinge tanto. Il 4-0 di Lamezia? Sarebbe stato meglio che qualche gol fosse arrivato anche nelle altre gare ma ogni sfida fa storia a sé. I tifosi amano il club e potrebbero aiutarci tantissimo. Dobbiamo portarli allo stadio con risultati e prestazioni”.