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Modica: “Zeman è unico, come Sacchi. Al Messina manca un campo di allenamento”

Il tecnico del Messina Giacomo Modica è stato ospite di “Antenna Giallorossa”, condotta da Antonio Sangiorgi su Rtp. Inevitabile un riferimento al suo maestro, Zdenek Zeman, secondo in classifica con il suo Pescara nel girone B di Lega Pro, dopo il 4-1 esterno alla Lucchese. “Ci accomunano tante cose ma lui è unico, ha fatto un percorso di carriera e di vita speciale. Sono tra i pochi che ha potuto affiancarlo da giocatore, collaboratore e amico. Un privilegio che tanti non hanno. Con lui ho capito cosa significa fare allenamento”. 

Zdenek Zeman
L’allenatore del Pescara Zdenek Zeman

Secondo Modica il tecnico boemo ha avuto il merito di “inventare” un modulo. “Se il 4-4-2 è di Sacchi il 4-3-3 è di Zeman. Si può giocare in tanti modi ma il suo è particolare per metodologia e preparazione. Io sono un fedele allievo e dopo trent’anni di campo cerco di metterci qualcosa di mio”.

Infine un riferimento anche ad un possibile incrocio futuro, per la verità possibile soltanto in un eventuale playoff o ancora in C, se le due formazioni ci militeranno anche l’anno prossimo e si ritroveranno nello stesso girone: “Penso che ci arriveremo a confrontarci e di sicuro non finirebbe 0-0. Antonino De Marco? Gli ho suggerito di prenderselo perché aveva fatto bene con me a Vibo”. Il centrocampista, classe 2004, vanta già otto presenze, con la decisiva doppietta sul campo del Sestri Levante.

Franco ed Emmausso
Franco abbraccia Emmausso dopo il gol a Picerno (foto Paolo Furrer)

Modica ha commentato l’inedito 4-2-3-1 proposto a Picerno: “Domenica abbiamo giocato con quattro attaccanti. Sono l’unico allenatore che è riuscito a convincere Emmausso a recuperare tre palloni… Partiva da interno di centrocampo più che da sotto punta, per spaccare i loro equilibri. Volevamo giocarcela con una bella squadra, che è in salute. Abbiamo avuto tante sbavature ma tatticamente il Messina mi è piaciuto. Li abbiamo aggrediti, siamo rimasti corti e ci siamo mossi bene”.

Il tecnico sembra rinviare a gennaio un eventuale ritorno sul mercato: “Il presidente non si tirerà indietro se il ds Roma individuerà un’opportunità sulla fascia sinistra. Ma portare a Messina gente che è ferma da cinque mesi non ha molto senso e peraltro il gruppo così sta bene. Sono molto soddisfatto di Ortisi e Tropea, un giovane con potenzialità”.

stadio Franco Scoglio
Alenamenti e piogge potrebbero di nuovo mettere a rischio la tenuta del manto erboso (foto Paolo Furrer)

Modica è tornato a parlare di un grande tasto dolente, già evidenziato da tanti suoi predecessori sulla panchina giallorossa: “A San Filippo c’è uno stadio enorme, non abbiamo ancora preso confidenza con misure e distanze. Il Camaro rinuncia a dei turni per ospitarci a Bisconte, dove il terreno però è in sintetico ed è più piccolo. Vorrei allenarmi al “Franco Scoglio” almeno un altro giorno a settimana e non soltanto per la rifinitura ma mi dicono che non è possibile per non pregiudicare la tenuta del manto erboso. Poi servono dei teloni per preservarlo dalla pioggia durante l’inverno”. 

La disponibilità del proprio campo è fondamentale e l’allenatore dell’Acr fa un confronto con il “Massimino”: “Manca un campo di allenamento, le Istituzioni, il sindaco e l’assessore ci devono aiutare. Non puoi costruire un appartamento se non hai gli strumenti, dalla cazzuola alla calce. Da anni a Messina però non si smuove nulla. Il Catania ha un campo che fa invidia a stadi di serie A. Sono stati due mesi fuori e al rientro hanno ritrovato una struttura eccezionale, da stropicciarsi gli occhi, che abbiamo ammirato quando li abbiamo affrontati in Coppa Italia”.

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