Per il Messina è già tempo di bilanci e la salvezza ottenuta in anticipo è un passo avanti rispetto al precedente biennio, anche se il sogno playoff cullato nel finale di torneo è definitavamente sfumato. Il tecnico Giacomo Modica è riuscito a mettere da parte lo scetticismo estivo, quando la sua squadra era indicata fra le meno competitive del lotto, in linea con un budget che era il 17esimo del girone.
“Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, con sacrificio, merito, applicazione e voglia di fare qualcosa di importante attraverso il gioco. L’empatia con la città è stata la ciliegina sulla torta. La tifoseria ci è sempre stata vicina e ci ha sostenuto, anche in trasferta, dove c’erano sempre centinaia di tifosi al seguito. Abbiamo chiuso la stagione con una settimana di anticipo, anche se ad otto giornate dal termine avevamo già 39 punti, per cui la salvezza non era mai stata davvero messa in discussione”.
Alcune clamorose topiche arbitrali, contro Crotone e Catania, hanno pesato oltremodo ma l’ex vice di Zeman preferisce lascairseli alle spalle: “Sognavamo un altro obiettivo ma durante l’anno tanti episodi non ci hanno aiutato. Abbiamo perso troppi punti strada facendo. Entrare nei playoff avrebbe consentito al Messina di divertirsi ancora, sarebbe stato un traguardo straordinario. Avremmo disputato altre due gare, su andata e ritorno, e poi chissà se ci avrebbero davvero eliminato subito. Evidentemente doveva andare così, lo accettiamo”.
Modica ritiene che il traguardo salvezza non vada affatto sminuito: “Alcuni dicono che abbiamo fatto il nostro ma per me resta un capolavoro. Ci sono state tante avversità da affrontare, abbiamo girovagato per i campi di allenamento per le note difficoltà con le strutture. I ragazzi hanno dato il meglio di loro, cementandosi come gruppo, e abbiamo dimostrato che questa maglia ci apparteneva e ce la siamo conservati stretta, mostrando amore e affetto. Il capolavoro è dettato da questo, anche se al quadro manca soltanto la cornice”.