La terza recita stagionale al “Franco Scoglio”, andata in scena ancora una volta nel silenzio, anche nella serata del cordoglio per Schillaci e Argurio, ha confermato pregi e virtù di un Messina ancora acerbo. Nel primo tempo il 2-0 stava stretto ai peloritani, finalmente incisivi fin dall’avvio e in rete dopo appena 45 secondi.
Ottima la prestazione di Petrungaro, che aveva mostrato questa verve già in Coppa a Crotone. Bravissimo Luciani in occasione del raddoppio, la sua più bella rete nel biennio messinese, in cui ha firmato fin qui sei marcature. Nella ripresa, in cui non è mancata qualche altra palla gol, il 2-1 firmato da Carretta ha rappresentato invece il punto di non ritorno. Manetta e compagni si sono sciolti come neve al sole, hanno concesso un rigore e perfino rischiato il colpo del ko nel finale. Novanta minuti che fotografano la mancanza di un po’ di malizia, esperienza e probabilmente serenità.
Lo sfogo del tecnico Giacomo Modica, rientrato nell’arco di appena 24 ore, racchiude in fondo tutta la tensione accumulata in questi mesi, in cui si è caricato di fatto sulle spalle il peso di un intero progetto, non solo tecnico. In casa mancano il calore e il sostegno del tifo organizzato, che sarebbero fondamentali per i giovani giallorossi. I sostenitori sono i primi a soffrire lontano dal campo ma l’incertezza sulle infinite trattative (e proroghe) societarie e otto anni di carenze gestionali li hanno convinti a compiere una scelta dolorosa, confermata anche nel weekend del doppio lutto.
A fine gara dagli spalti è arrivato anche qualche fischio, figlio dell’amarezza per un doppio vantaggio sfumato come il possibile successo che sembrava già acquisito dopo 65 minuti. Nelle parole di Modica c’era probabilmente anche la rabbia per un arbitraggio poco casalingo, che in una gara corretta e priva di particolari sussulti agonistici è coincisa con ben otto ammoniti a fronte dei due gialli inflitti alla Casertana. E l’insoddisfazione per le carenze organizzative: il tecnico già giovedì mattina, alla vigilia della sfida, aveva auspicato la collaborazione del Comune per risolvere la grana campi di allenamento.
Con Bisconte occupato il pomeriggio, resta in pratica soltanto la distante Santa Lucia del Mela. Mentre il “Franco Scoglio”, il cui manto erboso è in condizioni ottimali, rimane precluso durante la settimana, con il contenzioso tra club e Amministrazione sullo sfondo. Al netto dei cambi apparsi ai più tardivi e dell’esplosione dell’allenatore giallorosso, a cui il presidente Sciotto e l’intera squadra hanno rinnovato la propria fiducia, riemergono vecchi difetti tipici di questa gestione societaria.
Con il massimo dirigente ormai lontano da tempo dal campo, dove le contestazioni sono costanti, servirebbero figure di riferimento, in grado di battere i pugni sul tavolo, mentre dg e ds non si sono mai presentati in sala stampa. Le dimissioni “irrevocabili” di venerdì sono state ritirate dopo poche ore ma con un doppio turno esterno molto complicato, sui campi delle lanciatissime Latina e Picerno, è probabilmente la migliore notizia.
Modica per questo Messina rappresenta più un manager all’inglese che un semplice allenatore. Ds, staff e responsabile dell’area tecnica, team manager sono uomini a lui vicini e anche il mercato è stato condotto con tante scelte piegate alle sue esigenze, oltre che a quelle del bilancio. Dopo Emmausso e Zunno tanti altri elementi sembrano destinati ad esaltarsi in fase di finalizzazione con questo sistema di gioco, che ha chiaramente un’altra faccia della medaglia: una difesa spesso sbilanciata e non a caso già battuta in dieci occasioni in sei gare.
L’auspicio è che il clamoroso sfogo di Modica si riveli utile anche in seguito al faccia a faccia tra il tecnico e il presidente Pietro Sciotto, a lungo a colloquio nella giornata di sabato, in cui a dirigere l’allenamento è stato invece il vice Maurizio Miranda. Il Messina è tornato in campo anche domenica pomeriggio. Lunedì è in programma una doppia seduta, martedì la rifinitura e la partenza per il Lazio. Il Messina giocherà al “Domenico Francioni” mercoledì sera e resterà a Latina per allenarsi anche giovedì mattina, prima del rientro in serata in Sicilia. Lunedì infine la delicata trasferta in Basilicata, contro un Picerno fin qui irresistibile, come dimostra il 5-2 appena rifilato al Crotone.