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Modica: “Moduli e schemi vanno provati. In porta non c’è un titolare fisso”

Al di là degli esperimenti sulle singole posizioni, come dimostra lo spostamento di Anatriello sulla fascia d’attacco, il Messina non stravolgerà il suo credo e il suo modulo base. Lo ha ribadito in conferenza stampa il tecnico Giacomo Modica: “Una squadra va plasmata in ritiro, in funzione anche delle tante novità di mercato, e ha bisogno di tempo. Sbagliamo se ad ogni difficoltà cambiamo sistema di gioco. Voglio andare dritto per la mia strada, dando le indicazioni di base sui concetti. Vediamo anche come si metterà in campo il Crotone per cercare di fronteggiarlo”. 

Di Palma
L’appoggio di Di Palma

L’anno scorso un cambiamento drastico, decisivo in ottica campionato, avvenne proprio contro il Picerno di Longo, ora a Crotone, ma nel frattempo era accaduto ben altro: “A gennaio dopo Caserta abbiamo cambiato qualcosa anche perché erano arrivati Rosafio e Dumbravanu. Abbiamo anche proposto quattro attaccanti, affiancando a Marco i vari Zunno, Plescia e Luciani. Il calcio è variabile ma con pazienza. Invidio chi riesce a cambiare subito pelle, le modifiche vanno provate. Per ora sono soddisfatto delle risposte che ho già ottenuto”.

Ci sono peraltro uomini chiave non ancora pienamente integrati:Petrucci è con noi da quindici giorni. Mi piace molto l’umiltà di Davide, che ci sta mettendo applicazione e dedizione e trasmettendo qualcosa anche ai suoi compagni. Un giocatore forte nella testa e disciplinato, che ha giocato in categorie importanti. Ha un nome ma non trascureremo gli altri”.

Potenza
I tecnici Modica e De Giorgio (foto Nicola Remollino)

Modica attenderà con pazienza la crescita dei suoi giovani: “Ho ragazzi validi, che saranno all’altezza della situazione in ogni gara. C’è chi è in ritardo di condizione e chi mi soddisfa appieno. Tutti sono all’erta, pronti a dare il loro contributo. Morleo e Re li abbiamo scelti e li stiamo aspettando. A prescindere dalla partita di Crotone avranno altre occasioni e daranno il loro contributo”.

Il tecnico è tornato nuovamente sull’inedito dualismo tra i pali: “Tra Krapikas e Curtosi non c’è un ballottaggio. Sono due portieri forti, un giovane e uno più esperto. Abbiamo la necessità del minutaggio per fare quadrare i conti societari. Dipenderà anche da quello, non c’è la titolarità di uno e la bocciatura dell’altro. Valuteremo a seconda della singola gara. L’importante è che ci diano sicurezza e magari portino punti”.

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