Il tecnico del Messina Giacomo Modica, oltre al primo successo stagionale, può godersi l’apporto di protagonisti inattesi, come Leonardo Pedicillo, all’esordio assoluto in Lega Pro dopo cinque stagioni nei vivai di Spezia e Sampdoria.
Il 21enne catanzarese era stato peraltro aggregato all’Acr sia nel ritiro silano che in inverno, ma il suo tesseramento non venne poi formalizzato: “Lo avevo visto all’opera già l’anno scorso, poi per motivi bizzarri lo avevamo perso. Gli avevo detto che dovunque sarei andato me lo sarei portato dietro. È un buon giocatore, sa giocare a calcio ed è molto educato fuori. In questo gruppo ci sono qualità morali e umane importanti”.
Il gruppo, nonostante un’età media ridotta, mostra personalità e attributi: “La squadra condivide un processo di crescita insieme, vogliono migliorare tatticamente e fisicamente. La soddisfazione più bella risiede nell’applicazione del lavoro. Mi sta abituando bene per come interagisce in campo, l’unità di intenti è favolosa. Faremo tante cadute ma sapremo rialzarci, il buongiorno si vede dal mattino”.
In porta prosegue il dualismo, non c’è un portiere fisso dopo l’addio a Fumagalli: “Krapikas lo sta aspettando come tutti gli altri elementi che più indietro di condizione. Ho due portieri forti ma a volte per il minutaggio faremo altre scelte. Curtosi l’ho scelto con i miei collaboratori, è un 2004. Siamo in una botte di ferro”.
Soltanto Morleo e Re non hanno ancora esordito: “Li aspetto, devono crescere fisicamente ed integrarsi ma non si discutono e avranno la loro opportunità. Ci vogliono tempo e pazienza. Anatriello da esterno è una opzione in più. Ha giocato già da seconda punta, attacca la porta in modo divino. Può coesistere con Luciani. Non ci fossilizziamo su una soluzione ma proviamo altro e una sconfitta non metterà nulla in discussione”.