Giacomo Modica sbuffa all’ingresso in sala stampa e non potrebbe essere altrimenti dopo la beffa subita. Da 3-1 a 3-3, con la Turris che ha agguantato il pari al 95′. “Questo è il calcio e se non stai attento fino alla fine rischi di fare una figuraccia sull’ultima palla. Bastava leggere che c’era un esterno solo mentre gli altri dovevano riempire l’area. Paghiamo dazio all’inesperienza. È stata a tratti una bella prestazione contro una signora squadra. Mi dispiace per la gente e i ragazzi che si sono impegnati tantissimo. Dobbiamo correggere qualche defezione mentale, che lascia una ferita sanguinante. Abbiamo sciupato due punti“.
Emerse una volta di più le qualità della capolista: “La Turris ha spirito di gruppo, è la terza volta che rimonta. Avevamo due gol di vantaggio nell’ultimo quarto d’ora, non siamo ancora bravi nella gestione della partita nella loro metà campo e ne paghiamo le conseguenze. Ci siamo abbassati troppo, commettendo qualche errore in uscita e dando un assist a loro. Anche Giannone, che ha un piede meraviglioso e magico, non lo dovevamo fare tirare”.
Gli alibi comunque non mancano: “Siamo stati fermi due settimane ed era la prima volta che entravamo in questo stadio dopo sessanta giorni in un campo più stretto e sul sintetico. Ci sono tante cose belle, siamo delusi per il risultato ma non per prestazione, impegno e giocate importanti. Non dobbiamo pensare di avere il morto in casa ma mantenere entusiasmo ed essere felici perché l’importante è coinvolgere la gente con l’impegno. Non ci poniamo limiti ma dobbiamo essere consapevoli dei nostri limiti”.
Il finale si è giocato in un silenzio surreale ma la squadra e lo staff tecnico non sapevano del malore in Curva, che avrebbe anche potuto portare ad una sacrosanta interruzione del gioco per qualche minuto: “Spero che la gente si sia divertita al di là dell’amarezza. Li ringrazio, sono stati fantastici anche in tribuna. Del malore lo apprendo adesso e spero che il tifoso stia bene: gli faccio un augurio di pronta guarigione e abbraccio la famiglia. Preso dall’enfasi della gara non ho visto nulla. La Curva è stata rispettosa: li conosco ed è gente fantastica”.
Modica si è concesso anche qualche analisi tattica: “La gara era in discesa dopo il 2-0 ma poi è stata stravolta e ho inserito Zunno, che ha avuto due opportunità per trovare il 4-1. Abbiamo smesso di giocare e questo mi ha fatto un po’ arrabbiare. La squadra lotta, va un po’ in confusione ma ha voglia di dimostrare che ama Messina e vuole diventare grande. Frisenna l’ho spostato perché faceva fatica: non è un play ma è dinamico. Firenze è più metodico e ha il piede per fare partire le giocate. Attendo Buffa che ci può dare solidità in fase di interdizione e ha un bel piede”.
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