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Messina

Modica: “Emmausso ha qualità, deve sfruttarle. Conosciamo ancora poco il campo”

Dopo avere conquistato cinque punti contro Turris, Avellino e Casertana, formazioni di innegabile qualità, il Messina prova a sbloccarsi anche contro una formazione sulla carta più alla portata, il Giugliano, dopo i ko con Virtus Francavilla e Sorrento, sulla carta due dirette concorrenti nella corsa salvezza.

Franco
Franco prova ad eludere Proietti

Il tecnico Giacomo Modica non vuole però caricare di eccessivi significativi la prossima sfida, la settima in appena 25 giorni: “È presto per parlare di uno scontro diretto, siamo appena alla settima giornata. E saremmo anche noi nell’alta classifica se avessimo battuto Turris e Avellino. Ma la strada tracciata è quella giusta”. 

L’Acr ha subito la terza rimonta stagionale ed è consapevole di avere pagato amaramente alcune disattenzioni: “Abbiamo toppato a Sorrento, ma sbavature ed errori li commettono tutti. Per il resto alla squadra non sono mai mancate partecipazione, voglia e volontà. Dobbiamo migliorare con il lavoro e inseguire il risultato pieno. Ci serve ovviamente maggiore attenzione in difesa. Conta anche il valore umano, non possiamo presciderne, se vogliamo fare un torneo all’altezza del nome del Messina”. 

Ferrara
Ferrara svetta di testa

Con l’ex Bertotto in panchina, il Giugliano ha conquistato due vittorie: “Sono una squadra in crescita e in salute. Hanno ribaltato la gara con il Taranto e pareggiato a Francavilla. Dopo le prime difficoltà di ambientamento, si stanno riprendendo, hanno forza fisica e mentale. Giocano un buon calcio, con ritmi e intensità importante”.

Modica si aspetta tanto da Emmausso, che sta viaggiando a corrente alternata: “Un ragazzo dolce, con cui abbiamo un grande rapporto. Lo tratto usando bastone e carota, come un figlio, per stimolarlo. Pretendo di più e mi aspetto molto da lui. Non è detto che parta dall’inizio, come a Vibo può anche restare fuori. Ci possono stare una o due gare sotto tono, la terza non la deve steccare. Ha qualità tecniche non comuni per la categoria, deve darci qualcosa di diverso. Deve supportare la squadra e trascinare i compagni più deboli”. 

Giacomo Modica
Il tecnico del Messina Giacomo Modica in sala stampa (foto Paolo Furrer)

La squadra si sta pian piano adattando al terreno del “Franco Scoglio”, che per essere preservato è stato fin qui calcato pochissimo, se non durante le rifiniture pre-gara: “Noi non cerchiamo alibi, ma a Messina manca sempre un campo per allenarsi. I venticinque minuti disastrosi con l’Avellino si spiegano perché purtroppo non conosciamo misure e distanze, che sono molto differenti rispetto al terreno in cui ci alleniamo in settimana”.

Una nota dolente su cui Modica insiste: “È un aspetto che pesa anche più del dispendio energetico legato alle tante gare ravvicinate. Spesso ci alleniamo di mattina come fanno le scuole calcio e anzi devo sempre ringraziare il Camaro per la struttura che ci mette a disposizione. Lo dico perché vedo che le coscienze non si muovono. Se si vuole il bel gioco ci si deve anche allenare bene. Soltanto così migliora la squadra”. 

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