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Modica: “Dopo Rosafio un rinforzo per reparto. Il Cerignola bene da tre anni”

Un mercato appena scattato ufficialmente, l’arrivo di Rosafio e il primo appuntamento del 2024 che vedrà il Messina di scena al “Franco Scoglio” contro l’Audace Cerignola. Mister Giacomo Modica è tornato a parlare alla vigilia, ponendo l’accento su una rosa che necessita di un paio di innesti: “Diamo il benvenuto a Rosafio, cercheremo grazie alla disponibilità della proprietà di mettere a punto questa squadra, ci mancano ancora dei tasselli. Spero che saremo all’altezza degli altri, che si sono già mossi per alcuni aspetti e in certi ruoli, facendoci trovare pronti anche noi. Qualcosa dovremo fare”.

Marco Rosafio
Marco Rosafio con la sua nuova maglia (foto Ciccio Saya)

Il tecnico giallorosso stila un bilancio delle due settimane di sosta in occasione della pausa natalizia, nelle quali il gruppo ha sudato parecchio: “Abbiamo potuto lavorare in maniera frazionata, con una prima fase basata un po’ sulle corse e la seconda dettata da qualche situazione di forza col pallone, ma le verifiche si faranno in campo da domenica. Siamo tutti sotto esame, è da capire dove si spingerà questa squadra per cercare di far bene nel girone di ritorno e dare un contributo nella maniera più giusta e regolare possibile”.

Modica non usa troppi giri di parole e chiede alla società i rinforzi adeguati, rapportandosi alla situazione dell’Audace Cerignola, ottavo in classifica e alle prese con un’infermeria affollata. “Per ora siamo in sedici, se loro parlano di defezioni noi dovremmo essere sotto terra. Siamo questi e cercheremo di fare bene. Lo scorso anno sono arrivati a disputare la seconda fase dei playoff, hanno una squadra e una società importante. Nonostante siano una ridente cittadina di 60.000 abitanti hanno le loro strutture. Massimo rispetto per il Cerignola, in questi tre anni hanno fatto qualcosa di lodevole”.

Ermanno Fumagalli
Ermanno Fumagalli nel riscaldamento

“Possiamo valutare lo stato attuale dei ragazzi e della rosa – sottolinea Modica – anche se ci sono dei ruoli scoperti, in cui bisogna subito intervenire. Ci sono due modi per fare mercato: o si fa l’aziendalista, ti mettono a disposizione i giocatori e tu ci lavori, oppure possono avvalersi del tuo contributo per giudicare se un calciatore serve o no. Siamo stati già additati di avere fatto noi la squadra, ma quando siamo partiti non posso dire che l’hanno costruita altri, non sarebbe corretto, l’abbiamo fatta insieme. Adesso c’è un mercato in cui si può sistemare qualcosa, chi lo vuol fare lo fa, basta che arrivino i giocatori”.

Il Messina, a quota 19 insieme al Monopoli, ad una lunghezza dalla zona salvezza diretta, giunge comunque al girone di ritorno sull’onda lunga dei quattro risultati utili con cui ha chiuso l’andata. “Sono rimasti quelli che hanno finito bene, da lì possiamo ripartire. Ci mancano un portiere, perché chi c’era è andato via, un terzino sinistro che non abbiamo dall’inizio e ne schieriamo invece uno adattato, abbiamo preso Rosafio, forse dobbiamo puntellare qualcosa in mezzo al campo. Serve un innesto per reparto se vogliamo fare discretamente bene e soffrire il meno possibile. Lo sanno tutti, il presidente ha voglia di migliorare questa squadra e siamo in attesa di capire chi possa fare o meno al caso nostro”.

Antonino Ragusa
Antonino Ragusa gestisce un possesso

C’è comprensibilmente grande attesa per Rosafio, arrivato in settimana dalla Spal. L’attaccante, che aveva già brillato sotto la gestione Modica nel 2017/18, viene però da uno scarso minutaggio nell’esperienza ferrarese. “Dobbiamo rispettare quelle che sono le condizioni attuali dei calciatori che ho allenato e le verifiche su Marco andranno fatte di giorno in giorno per capire che durata possa avere a livello di condizione fisica, non avendo giocato tanto anche a causa di un virus. Se lo abbiamo scelto e voluto è perché crediamo in lui, non lo responsabilizziamo però ritenendolo il salvatore della patria. Siamo felici e fortunati di riaverlo a Messina, è stata decisiva anche la sua volontà nel dire alla Spal e al direttore Fusco di voler tornare qui e questo ci lusinga”. 

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