Il Messina ha subito la sua settima sconfitta casalinga della stagione mentre i ko sono cinque, due in meno, in trasferta. Il tecnico Giacomo Modica è amareggiato per le tante palle gol non finalizzate nel primo tempo, in una giornata in cui Rosafio è apparso un po’ appannato dopo mesi da grande protagonista: “I quattro davanti a mio avviso hanno fatto bene. Nel primo tempo hanno creato tanto, forse è mancato qualcosa nelle scelte e nell’ultimo passaggio, soprattutto in considerazione delle qualità che ha Rosafio. Nell’insieme abbiamo avuto almeno quattro palle gol per andare in vantaggio e magari andando a memoria dimentico qualche episodio. L’espulsione di Manetta ci ha condizionato e ancora di più quella di Frisenna. Ne parlerò con i ragazzi alla ripresa degli allenamenti”.
Perina è stato determinante sulle conclusion di Emmausso e Franco: “Non siamo riusciti a concretizzare e capitalizzare anche perchè abbiamo giocato contro un grandissimo portiere. Bravo a lui ma è uno dei punti di forza del Foggia, ha parato tutto. Siamo amareggiati perchè potevamo dare una svolta importante al nostro campionato, era una gara spartiacque. Nonostante la prova di Perina, se fossimo stati più convinti di far male ci saremmo magari portati il punto e non dovremmo spiegare uno 0-3 che è difficile da accettare“.
Il -4 dal sogno playoff è dovuto comunque ai tanti punti dilapidati in precedenza, soprattutto al “Franco Scoglio”, dove è passato anche il Brindisi fanalino di coda: “Sarebbero bastate un paio di gare per cambiare tante cose. Se ci avessero fischiato quello che ci spettava con il Crotone ci saremmo presentati oggi con 44 punti all’attivo contro il Foggia. La squadra ha valori molto alti e qualità importanti e sta facendo di tutto per regalare un sogno a sè stessa, alla città e alla proprietà. Le cinque sconfitte di fila sono state meritate ma abbiamo lasciato troppi punti per strada che ci spettavano contro la Turris, a Francavilla e a Benevento. Il passato e i se e i ma però non contano e dietro viaggiano a buon ritmo, per cui dobbiamo archiviare la pratica salvezza. Poi vedremo se ci saranno ancora i margini per immaginare altro”.