Al “Franco Scoglio” arriva il Benevento allenato dall’ex Gaetano Auteri che, in caso di successo in riva allo Stretto, si porterebbe da solo al comando alla classifica. I sanniti, reduci dal 4-1 inflitto alla Juventus Next Gen, l’ennesima goleada casalinga, sono tra le maggiori candidate per la promozione in Serie B, ma devono migliorare il rendimento esterno.
Il tecnico del Messina, Giacomo Modica, è consapevole delle difficoltà della partita: “Per noi deve essere una motivazione in più affrontarli, li rispettiamo. Chapeau al Benevento che è primo, ma noi veniamo da due risultati bugiardi. Dovremo avere quella rabbia giusta e importante da trasferire sul campo per contrapporci ad una squadra che gioca bene ed è in grande salute, lo dice la classifica. Dobbiamo incontrarle tutte, che sia il Benevento o un’altra, anche il Napoli in A o il Pisa in B, pensando a dare il massimo e se quello non basta anche qualcosa in più. Abbiamo di fronte una buona squadra, bisogna pensare ad una gara per volta e dopo di questa ci concentreremo su quella di venerdì”.
Nelle ultime gare il Messina ha sempre mostrato un buon calcio, raccogliendo poco o nulla in termini di punti. Rimpianti su rimpianti. E qualche decisione arbitrale ha continuato a far discutere, penalizzando i giallorossi. “Siamo stati penalizzati da un’ingenuità non portando a casa almeno un punto da Picerno, dove abbiamo fatto molto bene tatticamente e per quanto visto e profuso sul campo ne avremmo meritati tre a Latina, sarebbe stato giusto. Anche a Picerno ci sarebbe qualcosa da rivedere per la rete annullata sullo 0-0. I se e i ma non contano niente, spererei nel mio cuore di avere le cose eque nel tempo, perché siamo ancora a credito con la fortuna, che non abbiamo. Penso al fallo da rigore su Anatriello contro la Casertana non dato e poi invece è stato assegnato un rigore a loro. Ci sono sempre errori che ci costano qualcosa. Non mi piace piangere né giustificare qualcosa, ma è un dato di fatto. Dobbiamo cercare di limare quelle difficoltà che esistono nel percorso della nostra vita calcistica a Messina”.
Sulla posizione di Anatriello, schierato più largo nel reparto offensivo, con Luciani punta avanzata, Modica afferma: “Il ragazzo nasce da seconda punta, ha dato anche grande disponibilità in tal senso. Chiaramente perde qualcosa da esterno, rispetto a fare da prima o seconda punta. Proprio perché è intelligente ed ha le entrate a chiudere sul secondo palo mi ha dato affidabilità, avendolo provato in allenamento. In questo ruolo mi può dare 6, ma giocando per la squadra, mentre altrove darebbe magari 7”.
Sulle dimissioni, annunciate e poi rientrate, dopo il 2-2 contro la Casertana, il tecnico di Mazara del Vallo spiega a cuore aperto: “Quella decisione non è stata di pancia, ma ragionata. Ho rivisto un film che partiva dall’anno scorso. Otto-nove ammoniti in casa, due gialli dopo pochi minuti e il gol preso da Rizzo mi hanno fatto incavolare. Se non fosse stato ammonito, Carretta non sarebbe entrato lì, lo ha condizionato nell’andarlo ad attaccare. In più il rigore non dato ad Anatriello e quello dato a loro. Se ti porti dentro tante anomalie ti chiedi cosa stai a fare qui se dopo un anno e mezzo non è cambiato niente. Lì mi è preso lo sconforto nel dire non sono io quello che posso aiutare. Mi dicono che avevo chiesto di alzare l’asticella, ma se avessimo 11 punti lo sarebbe stata, purtroppo non mi ci fanno arrivare. La cosa bella sono questi figli, fino all’una e di mezza di notte parlavo con loro in camera. Li posso abbandonare? No, allora muore Sansone con tutti i filistei. Chiediamo soltanto la giusta normalità per essere una squadra di calcio. Se parliamo e non succede mai niente è tutta aria”.