Si morde le mani Giacomo Modica e con lui tutti i tifosi del Messina, che dopo un primo tempo da urlo avevano pregustato il quarto successo consecutivo e la grande rimonta in classifica. Invece alla fine matura soltanto un 2-2, che serve poco, almeno guardando alla metà alta della graduatoria.
Il tecnico dell’ACR non nasconde tutto il suo rammarico, ai microfoni di Radio Amore: “Abbiamo fatto molto bene nel primo tempo. Ho contato sette tiri in porta, potevamo realizzare altre quattro reti oltre alle due di Rosafio e Yeboah. Dovevamo chiuderla prima. Poi sono emerse la forza e la veemenza della seconda della classe. Sono contentissimo di come è stata interpretata la gara”.
Il rammarico è legato al fatto che Cavallaro e Vitolo hanno sfruttato altrettanti svarioni difensivi dei peloritani: “Prima una disattenzione dietro, poi un clamoroso retropassaggio al portiere, un vero e proprio infortunio. Pensare che abbiamo avuto con Ragosta l’occasione per chiuderla egualmente. Era una partita insidiosa, su un campo che riservava grandi difficoltà ambientali. Ho visto una squadra in salute, che sta bene. Il 2-2 ci fa male ma il calcio in fondo è anche questo”.
Il timore è che, a -9 dai play-off e a +2 sui play-out, possa attenuarsi di nuovo l’entusiasmo che questa squadra ha saputo riaccendere, a dispetto di un mercato privo di grandi firme: “Mi dispiace per i ragazzi, i tifosi e il presidente. Poteva iniziare una cavalcata importante. Ad ogni modo abbiamo la possibilità di metterci sulla retta via. Potevamo superare la prova della maturità, ma non siamo stati cinici, come ci capita spesso”.
In fondo, con 21 punti conquistati in dieci gare, a seppellire le velleità di alta classifica è la disastrosa prima metà di stagione, in cui si è pagato oltremodo lo scotto dell’inesperienza: “Abbiamo un bel potenziale e un gap che stiamo colmando gradualmente. Avevamo tre punti dopo nove giornate, quell’eredità purtroppo pesa tanto”.