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Mincica: “A Sant’Agata mi sento a casa. È la piazza ideale per rilanciarmi”

È stato il primo colpo di mercato del nuovo corso tecnico del Città di Sant’Agata, un gradito ritorno per fare continuare a far sognare una piazza che nelle ultime due stagioni si è tolta tante soddisfazioni. Totò Mincica vuole dimostrare che non sempre le minestre riscaldate sono insipide, ma anzi possono essere ancora gustose.

Mincica
Un giovane Mincica in azione nel 2014 (foto Calogero Germanà)

Il 31enne attaccante esterno di Santo Stefano di Camastra è tornato in quella Sant’Agata che lo ha visto protagonista tra il 2016 e il 2018. Da allora molte cose sono cambiate, la società nebroidea è ormai diventata tra le più appetite della categoria per chi vuole fare il salto di qualità o per i giocatori in cerca di rilancio. Le sue esperienze con Casarano, Cerignola, Nocerina e Modica ne hanno fatto un giocatore più completo e maturo, esattamente quello che cercava la società dopo gli addii di Cicirello e Calafiore.

Oltre alle indiscutibili qualità tecniche, che si sposano perfettamente con le idee di calcio proposte dal Sant’Agata, servivano anche esperienza e carisma all’interno dello spogliatoio e in campo. Da qui il ritorno di Mincica in biancoazzurro agli ordini di mister Michele Facciolo, che da qualche giorno sta torchiando la squadra per la preparazione atletica in vista della nuova stagione. Il fantasista d’altronde vanta già 140 presenze, 30 reti e 11 assist nella categoria.

Sant'Agata
Mincica in allenamento (foto Calogero Librizzi)

Le prime impressioni sono positive – sottolinea Mincica –. Siamo un gruppo giovane che sta lavorando sodo, ci sono tanti bravi ragazzi. Adesso siamo nella fase in cui dobbiamo soltanto tenere la testa bassa e lavorare. Il mister sta cercando di trasmetterci la sua idea di calcio ma in modo più ampio i suoi principi di lavoro. Noi dobbiamo seguirli anche perché umanamente è una persona disponibile. Questo è un gruppo sano che se prende la strada giusta può togliersi delle soddisfazioni”. 

Dopo cinque stagioni in giro per il Sud Italia, Mincica è tornato a Sant’Agata con tanta voglia di imporsi e prendere la squadra per mano: “È stata una decisione che ho preso di comune accordo con il direttore Meli. Io qui mi sono trovato bene, mi sono sempre sentito a casa e quindi tornare è stata una decisione quasi naturale. Vengo da un’annata complicata, sono stato in due piazze importanti come Nocera e Modica ma non è mai sbocciato il giusto feeling”.

Mincica
Mincica si rifocilla in uno scatto del 2016 (foto Calogero Germanà)

Il Sant’Agata, a dispetto del budget e dei tanti giovani, è stata la rivelazione dell’ultimo biennio, con Giampà e Vanzetto in panchina: “Cercavo una nuova sfida, una piazza dove potermi rimettere in gioco e dimostrare il mio valore e Sant’Agata è l’ideale per questo momento storico della mia carriera. Ho sempre mantenuto un buon rapporto con la società e sono felice di essere tornato. Cambiamenti rispetto a quando sono andato via? Questa società è migliorata di anno in anno, nel loro piccolo questa è una realtà che non ti fa mancare nulla, credo che il Città di Sant’Agata sia un modello a livello regionale e non solo”.

Gli ultimi due anni potrebbero creare delle aspettative, ma Mincica tiene i piedi a terra: “Non dobbiamo pensare a quanto è stato fatto in precedenza da chi è stato qua, il passato è passato. Se seguiamo il mister possiamo soltanto fare bene. La società con noi è stata chiara: ci ha chiesto una salvezza tranquilla da raggiungere il prima possibile, se dopo verrà qualcosa di più tanto meglio ma per noi è fondamentale la salvaguardia della categoria”. 

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