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Milazzo, Rufini: “Rocca ha grande intensità e carattere. Noi? cammino entusiasmante”

A Milazzo la gestione di mister Danilo Rufini cominciò proprio dalla gara contro il Rocca di Caprileone. Adesso, a quattro mesi dal cambio in panchina ed a nove giornate dal termine del campionato, il derby tirrenico torna ad avere un ruolo cruciale nel cammino dei rossoblù, che se hanno appena battuto l’Acireale, scompaginando gli equilibri dell’alta classifica, al “Nuovo Comunale” affronteranno la classica sfida da tripla contro una formazione in netta crescita.

Danilo Rufini
Mister Danilo Rufini siede sulla panchina del Milazzo da metà ottobre (foto Cosimo Formica)

Dell’appuntamento in programma domani e del torneo parla quindi mister Rufini, partendo dal ricordo della sua prima gara alla guida del Milazzo per ricostruirne il cammino: “Sono arrivato qui qualche giorno prima di affrontare il Rocca e mi fu subito chiaro che eravamo partiti col piede giusto. Ho intravisto – rivela – nei miei giocatori esattamente quello che cercavo e che pian piano abbiamo messo a frutto. Quell’1-0 racchiudeva tutte le nostre speranze. La voglia dei ragazzi di ripartire, di stupire quel signor Rufini che si era appena seduto in panchina sono stati l’incipit della nostra risalita, che ha conosciuto soltanto tre stop su quindici partite. E’ perciò impossibile capire cosa abbiamo fatto senza considerare quella stessa gara. Da allora ad oggi – continua – abbiamo costruito un’identità di squadra, garantendoci filotti di risultati che ci hanno portato qui, in alto. Il mio fin qui è un percorso nettamente positivo e chissà, facendo una classifica di questo “girone”, da Rocca all’andata a Rocca al ritorno, in che posizione ci ritroveremmo”.
Domani però sarà tutta un’altra storia e Rufini è consapevole di avere davanti una formazione completamente rigenerata rispetto ad un inizio in salita: “Di mezzo tra allora ed oggi c’è il Milazzo che abbiamo costruito, con la sua identità, ma soprattutto – dice – c’è un Rocca che sa cosa vuol fare da grande. Nelle ultime sei partite i nostri prossimi avversari hanno conquistato cinque vittorie ed hanno messo sotto per gran parte degli ultimi 90’ anche il Palazzolo. Ad oggi il Rocca è una squadra fortissima, con un ruolino di marcia che in queste sei gare ricalca il percorso di una formazione d’alta classifica. Non è però solo una questione di risultati – specifica Rufini -.

Il ruolino di marcia del Milazzo sotto la gestione Rufini parla di 15 vittorie, un solo pareggio e 4 sconfitte tra campionato e coppa

A Palazzolo i biancazzurri non meritavano di essere rimontati. Hanno sopraffatto in termini di intensità, personalità ed occasioni la squadra che personalmente credo sia la pretendente numero uno per chiudere in prima posizione. Il Rocca può quindi mettere in difficoltà qualsiasi squadra, giocando a ritmi molto alti e sfruttando al meglio le ottime doti tecniche di alcuni suoi calciatori. Per questo – spiega – abbiamo un grandissimo rispetto di questa squadra ed abbiamo preparato la gara nei minimi particolari. Questa gara non è meno difficile di quella giocata contro l’Acireale né di quella che affronteremo domenica prossima contro il Pedara San Pio X. Domani scenderemo quindi in campo come se stessimo giocando la partita più importante da qui alla fine”.
E sul piano delle energie mentali, mister Rufini è fiducioso quanto alle premesse della gara. La vittoria sull’Acireale, conquistata in condizioni di organico proibitive, ha permesso ai mamertini di rimettere la testa avanti e allontanare definitivamente le sconfitte inflitte da Troina e Sant’Agata tra coppa e campionato. Occhio, però, a perdere l’equilibrio in fasi cruciali come questa: “Dal mio arrivo – racconta – non ho lavorato solo sulla tattica o sugli aspetti tecnici di questa squadra. Insisto molto su alcuni concetti che riguardano l’aspetto mentale e faccio il possibile perché tutti manteniamo un equilibrio comune in questo senso. Un calciatore che vuole fare questo mestiere non può prescindere dall’avere un atteggiamento di questo tipo e pian piano deve riuscire a preparare ogni partita allo stesso modo. Se la squadra vuole davvero giocarsi la sua seppur minima chance di trasformare l’impossibile in possibile deve maturare una voglia ed una determinazione costante in tutte le situazioni, pena rassegnarsi al non essere pronti. So comunque – conclude Rufini – che gli stimoli che lancio vengono recepiti ed ho un’alta percentuale di buone risposte da parte dei ragazzi. Ciò mi fa essere fiducioso, mi permette di sapere che salvo cortocircuiti otterrò sempre il massimo del sacrificio da ogni prestazione”.

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