L’esperienza con il Due Torri si è chiusa nel peggiore modi, ma per Santo Matinella il biancorosso di Gliaca di Piraino rappresenta il passato. Il presente del quarantenne difensore è tutto a tinte rossoblù, con il Milazzo che ha puntato forte sulla sua esperienza e la sua voglia di mettersi in gioco in una categoria ha conosciuto una sola volta – con la maglia del Siracusa – tra 16 campionato di Serie C e 9 di Serie D . Il mercato di riparazione portato avanti dal direttore Benedetto Bottari rispecchia insomma le ambizioni della società guidata – da un punto di vista tecnico/sportivo – dal presidente onorario Pietro Cannistrà. Ambizioni che Matinella continua nutrire come fosse un ragazzino alle prime armi.
Subito protagonista con la maglia del Milazzo, il difensore di nativo di Sciacca guarda al futuro e a quella finale di Coppa Italia che sembra più che mai alla portata dopo il convincente 2-0 inflitto a domicilio allo Sporting Taormina: “La Coppa Italia è modo come un altro per raggiungere il nostro obiettivo stagionale, che è la promozione in Serie D – dichiara -. Per noi non fa differenza come questo obiettivo venga raggiunto se, con non poca fortuna ce la faremo, anche se sappiamo che la Coppa è una competizione che riserva molte insidie, dato anche che ti porta al confronto con squadre appartenenti realtà completamente diverse nella fase nazionale. Non dico che la finale è ipotecata, però l’aver vinto 2-0 a Taormina è per noi un buon viatico in vista della gara di ritorno che si giocherà l’11 gennaio. Quanto a me in questo mese mi sono confrontato con una società ambiziosa ed una squadra competitiva, così come con un tecnico molto preparato, ci sono tutte le condizioni per poter fare delle grandi cose”.
In classifica a guardare tutti dall’alto in basso c’è però un Città di Sant’Agata che sta continuando a stupire tutti. Tutti, tranne Matinella: “Non mi stupisce che siano lassù – rivela –. Già questa estate avevo pronosticato la loro presenza nelle zone alte della classifica. Hanno un tecnico, Pasquale Ferrara, che è molto meticoloso e che conosce bene questa categoria, dov’è sempre stato protagonista. Adesso però inizia un altro campionato. La griglia dell’alta classifica dovrebbe essere definita ma chi è dietro si rafforzerà e fare punti con chi si deve salvare sarà molto più complicato”.
Per Matinella, Milazzo rappresenta una scelta di vita: “Potevo tranquillamente rimanere in Serie D. ho avuto offerte da piazze come Gela o la Sicula Leonzio, – rivela – ma quando hai famiglia pensi prima di tutto alla stabilità di chi hai accanto. Già questa estate il presidente Cannistrà e il direttore Bottari mi avevano corteggiato, ma in quel momento non me la sono sentita di abbandonare il Due Torri. Avevo però dato la mia parola che qualora fossi andato via da Gliaca di Piraino avrei accettato l’offerta del Milazzo e così è stato”.
L’addio burrascoso con il Due Torri è una ferita ancora aperta, perché a quei colori Matinella ha dato tanto: “Chiudere così quell’esperienza mi ha fatto male tantissimo. Tre anni fa fu proprio mister Venuto a chiedermi di dargli una mano e credo di aver dato tutto per quella maglia e per quella società. In poco tempo sono riusciti a distruggere tutto quello che all’inizio di questa stagione eravamo riusciti a fare insieme al mister. Se si vuol fare un campionato di serie D servono organizzazione, budget e sponsor e al Due Torri non c’era niente di tutto questo. Io e mister Venuto abbiamo cercato di superare queste difficoltà contattando ragazzi con tanta voglia di mettersi in gioco e senza troppe pretese economiche: sono convinto che con un po’ di ordine ci saremmo potuti salvare, perché il gruppo era omogeneo e compatto, al contrario di come invece è stato detto da qualcun altro”.