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Milazzo, lettera aperta del presidente dimissionario Salvatore Costantino

L’ormai ex presidente del Milazzo, Salvatore Costantino, in una lettera aperta alla città e alla tifoseria rossoblù, spiega i motivi del suo abbandono. Ecco, di seguito, il testo integrale: “Lascio perché sono rimasto solo. Lascio perché chi aveva realizzato un sogno a Milazzo è riuscito poi a distruggerlo, prendendosi gioco di tutti noi e tradendo di fatto la fiducia che io avevo riposto nella sua persona.

Milazzo conferenza stampa
Leone, Cannistrà e Costantino in conferenza stampa
(foto Formica)

Mi sono reso conto che non si poteva più continuare in virtù dei problemi verificatisi nel corso di questi anni. E’ stato tutto molto snervante, soprattutto nell’ultima stagione, nella quale le belle premesse e promesse erano state tante. Lascio anche perché questo non è più il calcio che desideravo, il calcio come quello inteso da Andrea Fleri, Filippo Romeo, Simone D’Arrigo, Salvatore Balastro: grandi uomini prima che calciatori. Questo è invece il calcio dei finti moralisti e dei veri mercenari. Non potevo più sopportare quei soggetti che elargivano falsi sorrisi e poi pugnalavano alle spalle, che facevano il bello e il cattivo tempo nello spogliatoio. Non me la sento più di lottare per queste persone, togliere tempo alla mia famiglia, al mio lavoro, per riempire le loro tasche. In tanti si chiedono perché abbandono in questo momento storico e non l’abbia fatto prima. Non abbiamo mai avuto l’aiuto concreto delle istituzioni e di sponsor di un certo spessore; siamo stati un gruppo di amici che si sono sostenuti l’un l’altro, anche se le maggiori responsabilità me le sono accollate io. Le ho tentate tutte per far confluire più persone possibili nel nostro progetto, ma mi sono reso conto che nonostante le innumerevoli promesse non si è concretizzato nulla. E questa “farsa” caratterizzava qualsiasi annata: i contatti erano innumerevoli ma ciò che si concretizzava realmente non corrispondeva neanche al 10% di quanto pattuito. In altre piazze sono ripartiti dalla Prima Categoria anni fa per gestire oggi una società di Serie D in modo oculato, con grande supporto della città: proprio ciò che qui è mancato. Confesso che sto soffrendo molto per questa situazione perchè non vedo, al momento, alcuno sbocco, ma non posso più mettere a repentaglio tutto ciò che mi è più caro, per qualcosa che la mia città condivide in minima parte, quantificabile solo in qualche centinaio di persone che occupavano gli spalti del “Marco Salmeri”. E non voglio assolutamente esimermi da responsabilità, di errori ne ho commessi anche io: il più grande è stato certamente quello di riporre troppa fiducia nelle persone che ho avuto al mio fianco, quelle persone che hanno sposato il progetto per amore del Milazzo e di Milazzo ma che poi si sono rivelati degli approfittatori, abbandonando la nave nei momenti cruciali, come avvenuto l’anno scorso.

Simona Marletta, ex direttore generale del Milazzo

Voglio ringraziare quei pochissimi seri allenatori e calciatori con i quali ho avuto il piacere e l’onore di lavorare in questi anni, quei collaboratori che giornalmente si sono spesi per il Milazzo a titolo gratuito. Voglio ringraziare la dott.ssa Simona Marletta per quanto prodotto nei pochi giorni in cui ha collaborato attivamente con il Milazzo Calcio. E’ una persona preparata, piena di idee ed entusiasmo. Sono certo che se avesse avuto una società integra che l’avesse supportata, avrebbe svolto un eccellente lavoro. Mi hanno fatto molto piacere le manifestazioni di solidarietà sui social network da parte di un paio di calciatori che qui a Milazzo sono stati semplici meteore e con i quali non avevo contatti da quattro anni. Ciò significa che qualcosa di buono l’ho fatta in questi anni in cui sono stato al timone e avrei proseguito con testarda passione, perchè io sono sempre stato sempre tifoso della S.S.D. Milazzo, sin quando, da bambino, andavo al campo con mio nonno. Anche prima di diventarne il presidente ho investito per la squadra della nostra città, acquistando i diritti per le radiocronache in Serie D e Lega Pro al fine di poter permettere ai radiocronisti di Radio Milazzo di lavorare con serenità. Nell’estate di due anni fa ho preferito non cedere la società, accettando di disputare un campionato di Eccellenza di basso profilo pur di salvare il calcio cittadino e non mettere la squadra in mani di gente poco affidabile e, di fatto, la storia recente ha confermato queste mie riflessioni. In ultimo, mi preme fugare il dubbio legato all’ipotetica trattativa spuntata in questi giorni: sono abituato a far parlare i fatti, quindi anche stavolta ho lasciato le parole ed i titoli sui giornali agli altri. Sarò sempre tifoso rossoblù e mi auguro che un giorno, spero non troppo lontano, il Milazzo torni a vivere i fasti di un tempo e affacciarsi in palcoscenici più prestigiosi come quelli che hanno storicamente dato lustro e blasone sportivo a questa città. Forza Milazzo!”

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