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Milazzo, Laquidara: “Gruppo fantastico. Che emozione giocare per la mia città”

Difendere i colori della propria città è tutta un’altra cosa. Antonio Laquidara di maglie ne ha vestite parecchie, anche lontano da casa e sono state proprio le esperienze di Empoli, Montevarchi e Casale Monferrato a farne un giocatore maturo e consapevole nonostante abbia ancora 23 anni. Consapevole, dicevamo, di cosa significhi per un milazzese giocare nel Milazzo e di cosa il team rossoblù abbia da chiedere alla stagione che partirà fra tre giorni, domenica 28 agosto, dal “Marco Salmeri”. Ne parliamo proprio con lui in questa intervista.

Igea Virtus-Milazzo
Laquidara è tornato al Milazzo nel finestra di mercato dello scorso inverno

Antonio, tra poco si scende in campo per la prima ufficiale. Dopo oltre quaranta sedute di allenamento, dal 26 luglio ad oggi, la squadra è pronta per questa stagione?
Siamo perfettamente in linea coi tempi. Adesso ci conosciamo bene tra noi, anche da un punto di vista tecnico-tattico. E’ stato un pre stagione parecchio duro, ma in compenso la fatica ci ha permesso di assembleare ancor meglio la nostra squadra. Credo che il mister si possa ritenere soddisfatto, perché abbiamo capito cosa vuole da noi e pian piano trasferiamo in campo i suoi dettami. Con mister Giunta si lavora moltissimo sulla tattica e conto sul fatto che saremo imprevedibili in campo. Sono entusiasta di come stiamo lavorando con lo staff. Il mister è molto preparato e ci trasferisce una grande voglia di emergere, che sarà praticamente necessaria durante questa stagione.
Pensi che tu ed i tuoi compagni siate abbastanza affiatati tra voi?
Il nostro gruppo è qualcosa di fantastico. Rispondendo alle domande dei giornalisti, ci siamo sbilanciati tutti su quest’aspetto … e non è un caso. Siamo molto giovani, c’è grande freschezza. Anche chi ha qualche anno in più sembra un ragazzino in questa famiglia. Puntiamo molto su questo nostro modo di vivere lo spogliatoio e sono sicuro che se sapremo valorizzarlo si rivelerà determinante.

Antonio Laquidara
Antonio Laquidara ai tempi del Taormina

Sei tornato in città dopo parecchi anni e con tante esperienze alle spalle. Cosa vuol dire per un milazzese giocare nel Milazzo?
Pochi capiscono cosa voglia dire giocare per la propria città. Sono sensazioni inspiegabili, che vanno semplicemente vissute. Chi è di qui, penso ad esempio a Stefano Tricamo, sa quanto pesa questa maglia quando la si ha addosso. Avere i propri amici allo stadio a tifare per te, sapere di avete tanto in comune con chi c’è al “Salmeri” cambia tutto, fa sì che giochi al 100% anche quando incappi in una giornata no.
Il primo avversario è il Torregrotta, da affrontare nei sedicesimi di Coppa Italia. Cosa servirà in questo doppio confronto?
Per carattere non mi focalizzo sugli avversari. Mi concentro molto su come va la mia squadra e ritengo che in questa prima fase la maggior parte dei miei compagni seguiranno questa linea. Col Torregrotta bisognerà partire fortissimo. Il nostro mister e diversi ex ci parleranno di loro, ma la nostra vera forza sarà il lavoro fatto fino ad oggi. E’ sempre l’esordio, un momento imprevedibile ed i nostri avversari ci terranno a far vedere che meritano la categoria conquistata lo scorso anno. Oltre il valore della gara, ci serve andare bene per dare una risposta a tutti quanti. Milazzo c’è e bisogna dirlo forte e chiaro. Rappresentiamo una città che ha tanta voglia di vincere e deve farlo.
Cosa cambia tra il campionato di Eccellenza dello scorso anno e quello che partirà a settembre?
Ci sono delle differenze rispetto allo scorso anno. Tantissime squadre partono alla pari e questo renderà il torneo molto avvincente. Più squadre hanno valori tecnici simili ai nostri, quindi non sarà semplice. Partiamo per migliorare la posizione dello scorso anno, consapevoli di dover lavorare senza sosta e di dover scendere in campo col coltello tra i denti. La “fame”, nel calcio, è l’arma migliore. Basti pensare che lo scorso anno l’Igea Virtus ha vinto il campionato così.

Igea Virtus-Milazzo
“Non tifo gli squadroni ma tifo te”: il tifo organizzato rossoblù

Hai un pensiero per chi domenica verrà a vedere il nuovo Milazzo al “Marco Salmeri”?
Dobbiamo stare tutti uniti. I tifosi sono fondamentali per una squadra, non sono io a dirlo e nelle nostre categorie sono davvero una marcia in più. Non parlo in astratto: Milazzo ha dimostrato di esserci già altre volte e spero che noi riusciamo a coinvolgere bene la città. Il tifo è stato semplicemente unico nel triennio di promozioni consecutive, sotto la guida di Cannistrà e sarebbe bellissimo se tornassimo indietro a quei tempi. So che l’entusiasmo non nasce dall’oggi al domani, ma posso garantire ai milazzesi che se verranno a vederci non se ne pentiranno.

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