“Il Camaro rinasce come una famiglia di cui farà parte solo chi avrà voglia di divertirsi senza pretese economiche. Su questo “identikit” lavoriamo per trovare il meglio e, per quanto riguarda l’aspetto tattico, verrà adeguato alle caratteristiche dei calciatori”.
Giovane (ha appena 33 anni, compiuti lo scorso marzo) ma dalle idee chiare, diplomatico e con buona proprietà di linguaggio: così appare Michele Lucà, cui la blasonata società messinese ha voluto affidare il suo progetto di rilancio a prescindere dalla categoria che si andrà a disputare (attualmente Seconda, che diventerebbe Prima in caso di ripescaggio). Un bel salto di qualità dopo una carriera da seconda punta e fantasista. Da atleta è cresciuto nel S.Chiara Giostra, per poi militare con Fc Messina (giovanili), Paradiso, Saponara, Ghibellina (2 anni), Rodì Milici, Monforte, Messina Sud (due mesi), quindi di nuovo Rodì Milici, Ghibellina (promosso in Promozione da allenatore-giocatore) e Messana (salvezza appena centrata in Prima Categoria).
Lucà sente che questa potrebbe essere la grande occasione della propria carriera da mister, dopo le esperienze in corsa (sia pure abbastanza positive) con Ghibellina e Messana. “Sì, ma è la prima volta che posso lavorare sin dalla preparazione. Spero quindi di poter trasmettere subito una mentalità vincente e un gioco propositivo, attraverso il sacrificio e l’impegno in ogni singolo allenamento. Devo ringraziare Antonio D’Arrigo e Pasquale Rando per avermi dato questa possibilità. Sono contento di collaborare con Angelo Alessandro e Davide Manzo, i quali stanno facendo il possibile per mettermi a disposizione un organico di ottimo livello, in modo da poter lavorare bene durante la stagione e valorizzare il più possibile i giovani”.
Michele, la sua nomina a mister del Camàro era ormai il “segreto di Pulcinella”. Come mai è trascorso tutto questo tempo prima di ufficializzarla?
“Premesso che sono molto contento, abbiamo aspettato prima di ufficializzare il tutto solo perchè lo staff tecnico non era completo e la società sta lavorando per mettermi a disposizione un preparatore atletico (al momento è forse l’unica casella scoperta nel nutritissimo organigramma del club, ndr)”.
Lei lavorerà alle dipendenze di una società tra le più antiche del calcio messinese. Quanto avverte il peso della responsabilità e quali obiettivi vi proponete?
“Il Camàro è il…Camàro. Una società che ha fatto la storia nel calcio dilettantistico della nostra città. Sono orgoglioso di potervi lavorare, e di questo devo ancora ringraziare Antonio D’arrigo e Pasquale Rando, che con Angelo Alessandro mi danno la possibilità di lavorare senza pressioni. L’obiettivo è quello di tornare nel giro di due/tre anni in categorie superiori e far crescere il maggior numero di giovani e proiettarli in campionati professionistici”.
Dove e quando si svolgerà la preparazione precampionato?
“Si parte il 18 agosto, con molta probabilità ai Colli S.Rizzo. Per gli allenamenti durante la stagione e le partite ufficiali stiamo valutando la difficile situazione delle strutture messinesi”.
Domanda di rito per un giovanissimo tecnico dei dilettanti: farà da allenatore-giocatore o si limiterà alla panchina?
“Mi allenerò con la squadra, dal primo all’ultimo giorno della stagione, per dare il mio contributo anche come giocatore, qualora se ce ne fosse bisogno. Molto, però, dipenderà dalla qualità della rosa”.
Cosa rappresenta il calcio per Michele Lucà?
“Aggregazione e sana competizione, che per qualcuno può diventare un sogno realizzato”.
A chi s’ispira tra i personaggi del calcio vip?
“Per quanto mi riguarda, nel calcio milionario di oggi non ci sono personaggi che possono essere fonte di ispirazione”.