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Messina

Messina, un’altra annata di sofferenza. Prestazioni e calendario preoccupano

Il Messina è ufficialmente in crisi e gli auspici estivi di un torneo differente, gli stessi prospettati dall’allora ds Pitino e dal tecnico Auteri un anno e mezzo fa, adesso sembrano più lontani. Lo certifica la disarmante resa contro il Latina, ormai una realtà del torneo al pari del Picerno. Ma le avvisaglie erano già arrivate nel recente passato, sui campi di Sorrento e Taranto e in casa con il Brindisi. Le gare toppate, in cui la difesa viene trafitta quasi senza colpo ferire, iniziano ad essere un po’ troppe, e non a caso non si è nascosto il portiere Fumagalli, leader dello spogliatoio, come era emerso anche in tanti concitati finali, in cui ha salvato la sua porta, portando punti pesanti a casa, o provato a scuotere i compagni, spesso pietrificati dal peso della maglia e della responsabilità.

Modica
Modica ringrazia comunque la Curva per il supporto

Il tecnico Modica ha affidato il suo mandato nelle mani della proprietà, mettendo per la prima volta in discussione alcune scelte estive adottate in connubio con il direttore sportivo Roma. La vittoria con il Giugliano e i pareggi di Picerno e Crotone avevano fuorviato un po’ tutti, come l’incoraggiante avvio di stagione. L’assenza di Ortisi, che ha scombinato i piani legati al minutaggio degli under, e la rinuncia ad elementi di qualità come Firenze e Franco, evidentemente ritenuti non al top dell’applicazione, hanno fatto il resto. La classifica è preoccupante, come l’analisi dei passi falsi che di fatto la giustificano. La Turris, che recuperò due gol a Messina fra l’83’ e il 96’, ha perso otto delle ultime nove gare. Il Francavilla, che il 24 settembre superò senza meritarlo l’Acr, non ha più vinto in casa. Il Brindisi, dopo il successo in riva allo Stretto, ha collezionato ben cinque sconfitte consecutive tra campionato e Coppa Italia.

Acr Messina
La squadra a rapporto sotto la Curva

Punti dilapidati che non sarà semplice recuperare nelle prossime giornate. Il Messina a Foggia troverà una squadra crollata in classifica e senza più margini di errore, poi ospiterà la lanciatissima Juve Stabia capolista, che ha perso soltanto una gara. Con il Monterosi andrà in scena una sfida tra formazioni in coda che ricorda drammaticamente l’Andria-Messina (3-0) dell’ottobre 2022 e poi ci sarà un Catania per l’occasione guidato da un nuovo tecnico. Le responsabilità dell’ennesima annata in salita sembrano purtroppo condivise. È innegabile lo sforzo da parte del club di strutturarsi maggiormente, culminato in una raccolta di sponsor imparagonabile al passato e nel coinvolgimento di scuole e mondo del sociale. Ma ancora una volta pesa l’iscrizione in extremis, che di fatto ha vanificato due mesi di possibile pianificazione tra maggio e giugno.

Polito
Polito gestisce un possesso sulla corsia

In estate sono state probabilmente sopravvalutate le qualità, tecniche e caratteriali, dell’organico, che per valore complessivo, secondo i siti di riferimento come Transfermarkt, rappresenta peraltro la cenerentola del girone, probabilmente anche a causa dell’effettivo budget a disposizione, inferiore a quello stanziato nel gennaio precedente. Dopo un’estate mirata all’ottenimento della migliore condizione atletica la squadra è rimasta ferma ben venti giorni per i rinvii delle gare della seconda e terza giornata contro Casertana e Taranto, poi incontrate con un ben altro stato psico-fisico, nel pieno di un tour de force che ha imposto dodici impegni ufficiali in appena un mese e mezzo. Pesano le difficoltà logistiche legate ai campi di allenamento che non ci sono per la chiusura del “Celeste”, anche se va evidenziato che nel girone Monterosi e Sorrento sono esiliate in campo neutro mentre a Giugliano, Taranto, Foggia e Brindisi è già capitato di giocare a porte chiuse.

Damiano Lia
Da valutare le condizioni di Lia, uscito dal campo per infortunio

Gennaio è lontano e ci sono sei gare, che a meno di un ritorno sul mercato degli svincolati, fin qui ignorato come un anno fa, dovranno essere affrontate da questo gruppo, messo in discussione dalla piazza e dallo staff tecnico. Dovranno peraltro essere valutate le condizioni di Plescia e Lia, usciti malconci dal campo. La situazione è delicatissima e tutti adesso sembrano in discussione. Le prossime settimane chiariranno se ancora una volta si opterà per un cambio di ds e allenatore, come spesso è accaduto nei sette anni di gestione Sciotto, o se in tanti, senatori compresi, saluteranno il gruppo con sei mesi di anticipo. Di certo le miracolose rimonte dell’ultimo biennio non sono scontate, perché il livello degli organici è medio-alto e le sconfitte rimediate fin qui lo dimostrano. Il re, purtroppo, ancora una volta è nudo.

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