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Messina

Messina, un altro passaggio a vuoto. Adesso servono lucidità e compattezza

Dopo Sorrento e Brindisi, il Messina ha toppato anche la gara di Taranto. Qualche settimana fa uno degli uomini simbolo del club, Antonino Ragusa, sottolineò che nell’arco di un campionato è lecito qualche passaggio a vuoto. Su dodici gare ufficiali i biancoscudati non hanno rispettato le aspettative in tre uscite, una gara ogni quattro. Andando spesso al di là dei loro limiti e proponendo sprazzi di gran calcio, ma palesando anche innegabili difficoltà, che non sempre si possono mascherare con la generosità e l’impegno.

Giacomo Modica
Il tecnico del Messina Giacomo Modica a Taranto (foto Paolo Furrer)

Con un quarto del torneo ormai alle spalle è lecito stilare un primo bilancio. La squadra di Giacomo Modica paga troppi alti e bassi, tipici di un organico giovane che rispetta il minutaggio schierando almeno tre under tra i titolari, con picchi di quattro-cinque elementi, come era accaduto anche allo “Scida”. Lo stesso tecnico ha parlato di “inspiegabili metamorfosi”.

Le nove gare disputate in appena 32 giorni chiaramente non hanno aiutato, anche perché il Messina ha avuto la sfortuna di dovere rinviare i match validi per la seconda e la terza giornata, contro Casertana e Taranto. Che sarebbe stato molto meglio affrontare subito, dopo un grande lavoro svolto tra la Sila e lo Stretto per farsi trovare pronti all’avvio. Un potenziale vantaggio dilapidato tra un ripescaggio in extremis e un settore ospiti in fiamme, rimasto peraltro chiuso al pubblico quando la gara è stata recuperata con un mese e mezzo di ritardo. Con l’aggravante che dopo una lunga sosta forzata è iniziato un insostenibile tour de force.

Damiano Lia
Damiano Lia in scivolata su Antonio Ferrara (foto Paolo Furrer)

Adesso tra novembre e dicembre il Messina giocherà altre otto gare, a conferma che il calendario precedente è stato letteralmente “drogato”. Sulla carta gli impegni sono molto gravosi. Si parte contro il Benevento vice-capolista, poi al “Franco Scoglio” ci sarà il Latina, ormai solida realtà del torneo, come il Picerno. Quindi la delicata trasferta a Foggia e il match casalingo con la Juve Stabia capolista.

Il derby con il Catania sarà preceduto dalla trasferta sul campo di un rigenerato Monterosi mentre Potenza e Monopoli saranno le ultime due tappe di un 2023 vissuto sulle montagne russe, con qualche benaugurante salita e tante ripide discese. Per reagire e non rivivere i fantasmi dell’ultimo biennio servono lucidità, compattezza e unione d’intenti.

Taranto
Eziolino Capuano con una mano fasciata (foto Paolo Furrer)

La trasferta di Taranto va subito archiviata. Il 3-5-2 che doveva trasformarsi in un 5-3-2 in fase difensiva per contenere la verve di Bifulco e Kanoute non ha funzionato, anche perché da un mese a questa parte non si è ovviamente potuto forzare in allenamento. Se le novità tattiche proposte con Picerno e soprattutto Crotone avevano sparigliato le carte, l’esperimento dello “Iacovone” è stato meno felice, a conferma peraltro che Eziolino Capuano, al di là della deludente esperienza messinese, non è certo lo sprovveduto spesso dipinto erroneamente a queste latitudini.

Il diavolo poi come sempre ci ha messo lo zampino, con l’infortunio nel riscaldamento di Luciani, rimpiazzato da Zunno, che ha un po’ cambiato i piani studiati alla vigilia. Contro il Benevento servirà una reazione d’orgoglio prima che tecnico-fisica, poi la società dovrà ragionare anche sull’eventuale necessità di un ritorno anticipato sul mercato per coprire qualche falla già emersa, tra rendimenti altanenanti o al di sotto delle aspettative. L’anno scorso si corse ai ripari soltanto in extremis e il tardivo arrivo di Ngombo servì davvero a poco.

Roma e Costa
Il ds Roma e il direttore operativo Costa (foto Paolo Furrer)

Elementi pronti probabilmente non ci sono, come ha già ammesso Modica, ma è utile iniziare a pianificare le mosse future, preparandosi a qualche sacrificio, a maggior ragione in un anno in cui sponsor e pubblico hanno risposto maggiormente. Contro i campani, reduci da un doppio declassamento dalla A alla C come il Crotone, non dovrebbero esserci né Luciani, vittima di un risentimento muscolare, né Tropea, che prosegue le terapie.

Dopo l’immediata ripresa degli allenamenti nonostante l’ennesimo viaggio in poche ore, venerdì mattina nuova seduta a Bisconte, mentre sabato è prevista l’ennesima rifinitura al “Franco Scoglio”. Adesso bisogna concentrarsi soltanto sul rettangolo verde, per scongiurare la ricaduta in vecchi errori e nella mediocrità che tante volte ha purtroppo caratterizzato il recente passato e un 2023 avaro di momenti davvero da ricordare.

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