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Il Messina si sblocca finalmente in trasferta. A Caserta nuovi segnali importanti

Dal successo nel giorno del debutto in campionato al pari del “Pinto”, utile a sfatare il tabù trasferta. Da un girone all’altro, la Casertana nel destino. Altri sorrisi per il Messina targato Lucarelli che compie un nuovo passo avanti. Dopo la striscia da incubo di sei sconfitte consecutive rimediate lontano da casa, Milinkovic e compagni sono finalmente tornati imbattuti, conquistando il loro sesto punto esterno stagionale.

Sanseverino
Sanseverino in cabina di regia (foto Giuseppe Scialla)

Lo 0-0 in terra campana vale tanto sia per il morale che per la classifica, perché consente ai giallorossi di aumentare a quattro le lunghezze di vantaggio sulla zona playout. Non è la svolta, ma si può parlare di segnali importanti. A nove giornate dal termine il margine non è infatti ancora del tutto rassicurante, anche alla luce della penalizzazione in arrivo, ma la strada per centrare la salvezza diretta sembra adesso più in discesa.

La ritrovata serenità grazie al cambio societario (in tribuna c’era il presidente Franco Proto, alla prima trasferta della sua gestione) aiuta un gruppo che a Caserta non ha accusato nemmeno l’inferiorità numerica dopo l’ingenua espulsione di capitan Musacci. Il pari è stato il risultato più giusto al termine di una gara dalle poche emozioni ed ha premiato gli oltre mille sostenitori ospiti al “Pinto”. Al Messina, ordinato e concreto, è mancato soltanto un pizzico di cattiveria nei momenti chiave, emblema l’occasione gettata alle ortiche da Da Silva sul finale del primo tempo.

Messina
Lo striscione esposto in segno di solidarietà dai tifosi del Messina (foto Giuseppe Scialla)

Uno schieramento propositivo, con Mancini alle spalle di Milinkovic e Anastasi nell’ormai affidabile 4-3-1-2, senza però sbilanciarsi e concedere eccessivi spazi ai padroni di casa. In difesa Maccarrone e Rea hanno alzato il muro, facendo valere la loro fisicità nel respingere gli attacchi dei rossoblù. Berardi è stato provvidenziale in avvio, sbarrando la strada a Ciotola sulla più nitida palla gol costruita dalla Casertana. E proprio dal reparto arretrato giunge un’altra notizia che rallegra Lucarelli: 180 minuti senza incassare reti.

Si entra adesso nella fase clou del campionato. Domenica c’è l’impegno casalingo con il Taranto, indietro di due punti, che precederà le due insidiose trasferte di fila a Matera e Andria. Al “Franco Scoglio”, dove scivolone con il Catania a parte il Messina ha dimostrato di saper sfruttare il fattore campo, il calendario proporrà anche gli scontri diretti con Akragas e Melfi. Il ko con gli etnei ha solo “macchiato” un filotto di cinque vittorie in sei apparizioni, ma nel proprio fortino i giallorossi possono piazzare l’accelerata decisiva. Complice la squalifica di Musacci cambierà necessariamente un interprete a centrocampo: pronti Foresta e Capua. Al traguardo mancano ancora due mesi, il Messina cerca ora la continuità necessaria per portare a compimento la sua missione.

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