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Il Messina si riaffida al “Giaguaro”. Iuliano: “L’età media penalizza i giovani”

In un organico profondamente rinnovato in tutti i reparti almeno tra i pali il Messina ha deciso di scommettere sull’usato sicuro. Il direttore sportivo Fabrizio Ferrigno ha ottenuto infatti le conferme di Ettore Lagomarsini, legatosi peraltro ai giallorossi con un contratto pluriennale dopo il felice biennio successivo alla sua esperienza con il Genoa, e sull’esperto Rino Iuliano, alla seconda stagione consecutiva in riva allo Stretto. La sua conferma era per la verità slittata di qualche giorno ed il portiere originario di Pagani aveva iniziato la stagione nell’Equipe Salerno, una rappresentativa che riunisce calciatori senza contratto. “È una bell’iniziativa – sottolinea l’estremo difensore classe 1984 – messa in piedi dai cosiddetti giocatori disoccupati. Realtà che adesso purtroppo sono sempre più numerose, perché ci sono tanti atleti che restano senza squadra. È stata un’esperienza breve ma molto positiva e significativa anche perché permette di presentarsi in forma quando una squadra ti chiama”.

Il portiere Rino Iuliano
Il portiere Rino Iuliano

Peraltro proprio in un’altra rappresentativa, l’Equipe Campania, ha iniziato la stagione il talentuoso centrocampista offensivo Domenico Aliperta, l’anno scorso 30 presenze e 6 reti nell’Hinterreggio in serie D. Dopo la doppietta all’esordio contro la Rappresentativa Cosenza lo staff tecnico guidato da Grassadonia ne sta valutando la posizione, al pari dell’africano di Guinea Idrissa Camarà, dell’ex Milazzo Vito Migliore e dell’ex Fondi Simone Bezziccheri.

Dopo quella di Beghetto, si è invece già conclusa l’avventura in giallorosso dell’argentino Magallanes e di Gagliardini, per il quale aveva eppure speso parole d’elogio anche il preparatore dei portieri Di Muro. Questo il giudizio di Iuliano sui tre compagni di reparto che si sono allenati con lui a Camigliatello: “Ettore lo conoscete già. È un portiere molto istintivo ed esplosivo, Hoxhaj (prodotto del vivaio messinese, ndc) e Gagliardini sono due ottimi giovani con grandi margini di miglioramento. Lidio è un ragazzo giovanissimo e fisicamente è ben strutturato: allenamento dopo allenamento si dovrà sempre impegnare al massimo per migliorare. Anche Federico promette bene, è bravo tecnicamente ed anche lui si deve spremere in settimana per migliorarsi”.

I portieri Iuliano e Hoxhaj si allenano sotto lo sguardo vigile del preparatore Di Muro (foto Giovanni Isolino)
Iuliano e Hoxhaj in allenamento (foto Giovanni Isolino)

Gagliardini è di proprietà della Juventus, che l’anno scorso lo girò al Cuneo, e nel suo caso ha pesato l’impossibilità di garantirgli un minutaggio, proprio per la presenza di Lagomarsini e Iuliano, che lo precedono nelle gerarchie. Il gruppo è stato decisamente rinnovato e l’esordio è già programmato per domenica a Pontedera. Per Iuliano non è un cruccio: “Affronteremo la partita di Coppa Italia per vincerla, così come tutte le altre. Quando si mette la palla al centro e c’è una competizione si vuole sempre vincere. Certamente il gruppo è nuovo e ha bisogno di tempo per amalgamarsi alla perfezione. Si parla comunque sempre di calcio d’estate e quindi il nuovo Messina non dovrà essere valutato alla prima uscita”.

Iuliano durante i festeggiamenti per la promozione
Iuliano durante i festeggiamenti per la promozione

L’età media potrebbe ancora una volta limitare l’impiego del 30enne campano, che pure a Campobasso, in Seconda Divisione, aveva collezionato ben 46 apparizioni nel biennio antecedente il trasferimento in riva allo Stretto. La continuità di Lagomarsini (60 gettoni in due anni) ed il regolamento legato all’età media hanno ovviamente penalizzato Iuliano, che sul punto lancia una proposta alla Lega Pro: “Secondo me la vera penalizzazione non è per gli over ma per i giovani, perché un under che è costretto a giocare nonostante non abbia le qualità per arrivare in alto, proprio perché serve l’età media ad una società, poi dopo tre o quattro anni si ritrova fuori. Tanti ragazzi si illudono di potere fare i calciatori professionisti e poi si ritrovano senza squadra. A conti fatti hanno perso anni della loro vita, scuola ed università comprese. Secondo me questa è una regola illusoria che andrebbe rivista: d’altronde fino a qualche anno fa questo non accadeva.

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