E’ ormai questione di ore. Con tutta probabilità, nella giornata di martedì 18 agosto (o al massimo mercoledì 19) il Tribunale federale emetterà le sentenze di primo grado del processo denominato “Dirty soccer” destinate a stravolgere l’organico del prossimo torneo di Lega Pro. Per l’Acr Messina sono ore di fervida ma fiduciosa attesa, stante le pesantissime richieste del Procuratore federale Stefano Palazzi che, qualora venissero accolte dal collegio giudicante, riscriverebbero, di fatto, la classifica dell’ultimo campionato consentendo al sodalizio del neo-presidente Stracuzzi la riammissione a pieno titolo al prossimo torneo di Lega Pro.
Si tratterà però, è bene precisarlo, di una sentenza non definitiva. Anche perchè la Giustizia sportiva, così come quella ordinaria, prevede complessivamente tre gradi di giudizio. In ambito Figc, l’organo di appello avverso le decisioni del Tribunale federale, dopo la recente riforma del 2014, è la “Corte federale d’appello” che ha sede a Roma ed è presieduta da Gerardo Mastrandrea. Ad esaminare i ricorsi avverso le imminenti sentenze del Tribunale federale sarà, tuttavia, la seconda delle cinque sezioni di cui è composto l’organo giudicante, la cui presidenza è affidata a Piero Sandulli. I ricorsi, secondo quanto afferma il Codice della Giustizia sportiva, devono essere presentati alla segreteria della Corte entro quindici giorni dalla pubblicazione della sentenza impugnata. Successivamente, alle parti in causa verrà notificata la data di fissazione dell’udienza. Ma, nella fattispecie, si tratta di una tempistica destinata ad essere notevolmente abbreviata, stante la necessità della Lega di definire gli organici, provvedere alla pubblicazione dei calendari e dare finalmente avvio ai prossimi campionati.
Il pronunciamento della Corte federale non avverrà, comunque, prima dell’ultima settimana del mese di agosto. I calendari di Lega Pro, la cui pubblicazione è prevista per il prossimo 27 agosto a Firenze potrebbero, a questo punto, presentare delle “X” al posto delle denominazioni di quelle società la cui condanna, per quella data, non sarà ancora divenuta definitiva. L’ultimo grado di giudizio, che ha competenza avverso tutte le decisioni emesse dagli organi di giustizia federale, è il “Collegio di Garanzia dello sport” del Coni. Ad esso, le società interessate potranno ricorrere contro le sentenze della Corte federale d’appello entro il termine di trenta giorni dalla pubblicazione della decisione impugnata nonchè delle relative motivazioni. Si tratta, anche in questo caso, di termini assai poco significativi, anche perchè sarà necessario che la seconda sezione del Collegio, che ha competenza in materia disciplinare, qualora interpellata si pronunci prima del 6 settembre, data di inizio del prossimo torneo di Lega Pro, più volte giudicata indifferibile dal Commissario Tommaso Miele.
E’ bene sottolineare che, come affermato dal novellato Codice di Giustizia sportiva, “il ricorso è ammesso esclusivamente per violazione di norme di diritto, nonché per omessa o insufficiente motivazione circa un punto decisivo della controversia che abbia formato oggetto di disputa tra le parti”. Fattispecie che difficilmente si verificherà, rendendo certamente inammissibili gli eventuali ricorsi che verranno presentati. Un motivo in più per affermare che per l’Acr Messina la Lega Pro sia davvero dietro l’angolo.