Lo sport esalta i valori morali della fratellanza e dell’amicizia ed è con questo spirito che è nata l’idea di disputare una partita amichevole tra l’ACR Messina e una selezione africana. Quest’ultima sarà costituita da giovani atleti provenienti dall’Africa, dai calciatori del C.A.R.A. (Centro d’Accoglienza Richiedenti Asilo) di Mineo, già militante nel campionato LND di Prima categoria e da calciatori delle comunità africane della Sicilia.
La partita, tra il Messina, all’ultima uscita stagionale di fronte il suo pubblico, e l’African Football si disputerà mercoledì 4 maggio a partire dalle ore 16 allo stadio “Franco Scoglio” di San Filippo. L’amichevole sarà aperta a tutti gli sportivi e ai cittadini di Messina, che con la loro partecipazione permetteranno di sostenere il progetto umanitario con un simbolico costo del biglietto di ingresso di soli 2 €.
L’intero ricavato dalla vendita dei biglietti, infatti, sarà devoluto al progetto solidale denominato “Un Ponte per la vita”, promosso dall’Associazione Onlus Balouo Salo (ww.balouosalo.com) che mira a risolvere concretamente un’emergenza umanitaria internazionale. Il Messina chiuderà sabato il campionato di Lega Pro a Martina Franca, al cospetto di una squadra già condannata alla disputa dei play-out. A tre giorni dall’ultima fatica stagionale la sfida contro alcuni talenti già nel circuito delle rispettive Nazionali africane, attenzionati da alcuni osservatori.
Annunciata la presenza dell’Ambasciatore della Repubblica del Senegal in Italia, Mamadou Saliou Diouf, del Console onorario del Senegal Franco Ruggeri, del Sindaco di Messina Renato Accorinti e del Presidente dell’ACR Messina Natale Stracuzzi. Dopo l’inno della Repubblica del Senegal le squadre osserveranno un minuto di silenzio per onorare tutti i migranti morti nel mar Mediterraneo.
I temi dell’accoglienza e della solidarietà sono al centro di uno straordinario progetto umanitario nato per iniziativa di giovani ingegneri siciliani che hanno realizzato, e intendono donare, alle popolazioni dell’Africa centrale un “ponte-diga” per arrestare le maree oceaniche e rendere così coltivabili oltre 10.000 ettari di terreni, risolvendo così una gravissima emergenza che semina morte e miseria per oltre 80.000 persone, donando loro un futuro migliore.
La partita, oltre a rappresentare un’importante occasione di sensibilizzazione e valorizzazione dei valori dello sport, diviene un momento di integrazione, diffusione e sensibilizzazione di problematiche umanitarie che affliggono le popolazioni del territorio sub-sahariano e che si ripercuotono nel territorio siciliano, nazionale ed europeo attraverso vere stragi umanitarie. Ogni anno, infatti, migliaia di uomini, donne e bambini, perdono la vita nel mediterraneo e nel deserto libico per fuggire dalle drammatiche situazioni di guerra o povertà dei loro paesi di origine. Lo sport diviene, così, un mezzo per costruire un mondo di pace e fratellanza tra popoli e culture.