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Messina, rispettata la scadenza del 16 dicembre. Ora bisogna cambiare marcia

Nessuna comunicazione ufficiale ma il Messina avrebbe rispettato regolarmente la scadenza di metà dicembre, relativa all’ultimo bimestre di stipendi e contributi, che ha tenuto per giorni in apprensione il Taranto, dove volano gli stracci tra proprietà e potenziali acquirenti, e la Turris, che ha regolarizzato la sua posizione in extremis, al netto di una situazione sul campo che resta drammatica.

Lia
Lia chiede la palla per una rimessa (foto Paolo Furrer)

In casa Acr, com’è ormai tradizione, nessun dialogo con l’esterno, anche se va detto che sui pagamenti i club solitamente non prendono posizione, trattandosi per certi versi di ordinaria amministrazione. Ad originare il corto circuito comunicativo, contestato anche dal responsabile dell’area tecnica Angelo Costa, è stato il paventato cambio di proprietà di cui si parla dal giugno scorso.

Soltanto una finalizzazione in tempi celeri della trattativa, che non sembra all’ordine del giorno, avrebbe “spostato” in capo agli acquirenti la paternità dei pagamenti, che invece sono stati onorati ancora una volta dall’attuale proprietà, che ormai da otto anni sostiene gli investimenti necessari. In serata è filtrato infatti che il club ha effettuato i pagamenti a tutti i suoi tesserati, che hanno ricevuto la relativa comunicazione elettronica, a conferma quindi che il presidente Pietro Sciotto ha stanziato circa 200mila euro, rispettando la nuova scadenza.

Lia
L’appoggio di Lia (foto Paolo Furrer)

Anche Costa, dopo la gara di Biella persa con la Juventus Next Gen, aveva dato per scontato il superamento di questo paletto. Archiviato il capitolo economico, restano sul tavolo tutte le altre questioni. Dalla designazione del successore del direttore sportivo Giuseppe Pavone (sarà davvero Costa, prossimo ad ottenere il relativo patentino?) al necessario potenziamento della rosa affidata a Giacomo Modica, fin qui mai messo in discussione dal club nonostante i 16 punti raccolti nel girone di andata.

Per centrare la salvezza però servirà ben altro. In campo nessun reparto ha dato le garanzie necessarie. La difesa spesso ha sbandato, anche a causa di un centrocampo evanescente, che ha perso in estate Domenico Franco e non lo ha rimpiazzato adeguatamente. L’attacco, al di là del buon rendimento di Anatriello e Petrungaro, deve essere molto più incisivo. Bisogna cambiare marcia, anche fuori dal campo, anche dal punto di vista comunicativo, per salvare la categoria. In attesa di eventuali sviluppi societari. Il tempo stringe e il 2024 si chiuderà sul campo del lanciatissimo Potenza, reduce dall’impresa di Catania. L’auspicio è che nel 2025 cambi qualcosa.

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