Non sono state ancora sciolte le riserve sul responsabile del settore giovanile dell’ACR Messina. Roberto Buttò, che ha gestito il vivaio nel corso della gestione Lo Monaco, sia a Milazzo che in riva allo Stretto, incontrerà presto la nuova proprietà.
Nel frattempo il San Filippo ospita già dieci prodotti del vivaio peloritano: una grande soddisfazione per chi ha curato la crescita di questi giovani negli ultimi anni. E Buttò tiene a rimarcarne il valore: “Bisogna valorizzare il prodotto locale, anche se con i ragazzi ci vuole pazienza e non ansia da risultati. Se una società non punta con decisione sul vivaio non ha futuro mentre in caso contrario può anche ammortizzare i costi e magari monetizzare con qualche cessione eccellente. I ragazzi sono un patrimonio”.
Dalla stagione 2015/2016 ormai alle porte scomparirà peraltro la famigerata “età media”. Lo sottolineava in una precedente intervista anche il tecnico Arturo Di Napoli (clicca qui per rileggerla). Sarà ancora più importante avere dei giovani in rosa. “Manca l’ufficialità ma secondo quanto filtra da Firenze i nuovi regolamenti imporranno l’impiego in Lega Pro di otto “Under 21”, calciatori nati dal 1994 in giù. Otto elementi su una rosa complessiva di 24”. Resta da capire se verranno introdotti anche dei limiti legati al loro minutaggio altrimenti le squadre meno virtuose potrebbero semplicemente relegarli in panchina o in tribuna…
A Buttò abbiamo chiesto di presentarci nel dettaglio i dieci giovani che erano già nell’orbita della prima squadra ed adesso sono agli ordini del rinnovato staff tecnico messo in piedi da “Re Artù”. “Soltanto il portiere Simone Scardino non si è aggregato agli ex compagni. Il pari ruolo Lidio Hoxhaj è rientrato dal prestito al Due Torri, il difensore Francesco Sciotto era con noi già a Milazzo, il compagno di reparto Simone D’Angelo può giocare principalmente sulla fascia ma anche da centrale. Ha tecnica, corsa e stazza, considerati i 185 centimetri. Amilcare Fiumara ha fisicità, corsa ed un buon tiro. Può giocare in più ruoli e lo abbiamo impiegato anche a centrocampo, in fase di interdizione sulla mediana”.
In tre agiscono nel reparto nevralgico: “Antonino Bellamacina ha una buona visione di gioco, ma deve crescere come personalità. Fabio Bossa è messo bene fisicamente e ha visione di gioco: è il classico centrocampista che detta i tempi di gioco, un leader. Damiano Lia è un esterno di fascia, con buon dribbling ed una corsa armoniosa; supera l’avversario con facilità e crea superiorità numerica, può essere determinante sul fondo”.
In tre infine agiscono in posizione più avanzata: “Sebastiano Longo è una seconda punta che deve crescere fisicamente. Sa guadagnare punizioni con furbizia ed è molto freddo in fase di finalizzazione. Giovanni Sciliberto è un attaccante che fa reparto da solo, grazie ad un buon tiro. Ci è mancato molto nella “Berretti” l’anno scorso perché era sempre convocato in prima squadra. Un punto di riferimento, garantiva 15 gol a campionato tra i giovani. Anthony Scarbaci può giostrare da esterno di centrocampo o da seconda punta. Punta bene l’avversario e può far male”.
Sulla politica societaria Buttò non ha dubbi: “Meglio dare spazio a questi ragazzi che collezionare elementi in prestito che a fine anno cambiano maglia. Non ha senso valorizzare atleti di altre società”. La gestione Lo Monaco è stata avara di investimenti nel settore ma il responsabile del vivaio tiene a rimarcare il lavoro svolto: “I grossi sacrifici dei collaboratori hanno consentito di ovviare ad un budget ridotto ed a strutture fatiscenti. Purtroppo c’era attenzione soltanto per la prima squadra”. Ed anche quella negli ultimi dieci mesi non ha certo brillato…