C’è un derby da cancellare ma, al di là del campanilismo e dell’amarezza per qualche sfottò dei cugini, il Messina è chiamato a fare risultato perché il calendario non promette nulla di buono. Tre gare in otto giorni per una squadra rinnovatissima e incerottata non sono il massimo. Se poi gli avversari si chiamano Virtus Francavilla ma soprattutto Juve Stabia (quattro gol al Melfi) e Foggia (capolista a punteggio pieno) è tutto più complicato.
I pugliesi di scena domenica al “Franco Scoglio” non vantano certo grandi trascorsi, come testimonia la mancanza di precedenti. Ma il gruppo che è stato riconfermato quasi in blocco ha vinto tutto nell’ultimo triennio, portando i brindisini dalla Promozione alla Lega Pro, con l’aggiunta di una Coppa Italia Dilettanti e una Coppa di Puglia. Il collettivo affidato a Calabro è sicuramente più collaudato di quello messo a disposizione di Marra ed è stato peraltro impreziosito da colpi di mercato come quelli di De Angelis (13 gol l’anno scorso), Idda, Abruzzese e Triarico (già bandiere di Casertana, Lecce e L’Aquila). Test ostico quindi contro una squadra all’esordio in trasferta dopo il rinvio del match con la Paganese e il successo casalingo con il Catanzaro.
Per l’ACR è ancora emergenza in difesa. Rea sarà out per oltre un mese e Palumbo, un solo match disputato in tutto il 2016, è nuovamente fuori dai convocati. Alternative al lumicino anche dalla cintola in su: due mesi di stop all’orizzonte per Ciccone dopo l’operazione al ginocchio, mentre Milinkovic dovrà scontare due turni di squalifica.
Acciacchi ed assenze potrebbero convincere il nuovo staff tecnico peloritano ad abbandonare il 4-3-3 ereditato da Bertotto e a proporre il 3-5-2 tanto caro a Marra e più congeniale anche alle caratteristiche dell’avversario. In porta è previsto l’esordio di Berardi, con Russo che si accomoderà in panchina. In mezzo probabili le conferme di Capua, alla “prima” casalinga da titolare, Musacci e Foresta, la più piacevole rivelazione d’inizio annata. In avanti Ferri è candidato ad affiancare Pozzebon e Madonia (che nel 3-5-2 potrebbe partire dalla panchina).
I dubbi sono legati all’assetto della retroguardia. De Vito, Maccarrone e Mileto sembrano certi di una maglia. Soltanto panchina per Bruno. Gli esterni a questo punto dovrebbero essere ancora il romeno Ionut (che comunque non ha mai brillato sulle corsie) e Akrapovic, già testato in partitella in settimana in quella posizione inedita. Mentre Marseglia ha saltato svariate sedute di allenamento in settimana.
Dalla lista dei convocati sono stati esclusi anche l’italo-iraniano Rafati e i giovani Topo e Crudo. Scarbaci giocherà da “fuori quota” nella “Berretti” mentre l’ex Frosinone Anella ha già concluso prematuramente la sua avventura in giallorosso. Scendono così a 31 gli effettivi nel gruppo di Marra, che ha chiesto un’ulteriore scrematura dell’organico per lavorare con più efficacia e tranquillità.
Dal mercato degli svincolati arriverà ancora un attaccante ma in attesa di eventuali novità la priorità è frenare l’entusiasmo del Francavilla. Non sarà facile ma il bel Messina visto contro il Siracusa può giocarsi le sue chances, anche se mancherà qualche certezza davanti a Berardi e la freschezza di Milinkovic in avanti. La qualità di Mancini, da proporre magari a gara in corso, rappresenta comunque un’importante iniezione di fiducia. Il neo-acquisto comunque non è al top per via di una fascite e dell’inevitabile ritardo di condizione.