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Messina, nona gara in un mese. A Taranto un nuovo test, Manetta torna da ex

Il Messina giocherà a Taranto la nona gara in appena un mese, dalla sfida vinta con l’Avellino lo scorso 1 ottobre. Praticamente il doppio di quanto avviene normalmente in Lega Pro. Partendo per la Puglia, Giacomo Modica non ha nascosto infatti i legittimi timori per la tenuta psico-fisica del gruppo. La squadra è apparsa davvero in palla a Crotone ma è innegabile che lo stress indotto dai così tanti impegni ravvicinati e il gioco molto dispendioso tanto caro al tecnico mettano a dura prova i biancoscudati, che peraltro domenica ospiteranno il Benevento vice-capolista al “Franco Scoglio”.

Giunta
Giunta gestisce un possesso, Gomez lo pressa (foto Andrea Rosito)

Intanto c’è la sfida al Taranto, quinto in classifica proprio a pari merito con il Crotone, il Picerno e la Casertana. Tornano a disposizione il centrale difensivo Marco Manetta (peraltro ex della sfida) e l’attaccante Vincenzo Plescia, ancora alla ricerca del primo gol lontano da casa dopo i tre centri in riva allo Stretto. Il Messina ritrova Ezio Capuano, protagonista di una doppia fugace avventura non certo esaltante tra la gestione Di Mascio e il post-Sullo e acclamato invece con merito in Puglia. L’altro ex è il centrocampista Marco Fiorani, uno degli under più convincenti nel passato torneo.

Tropea è l’unico indisponibile. Davanti a Fumagalli si va quindi verso la conferma degli esterni Ortisi e Lia, con Manetta e Ferrara che potrebbero tornare in mezzo al posto di Pacciardi e Polito, protagonisti di una buona prova allo “Scida”. Il centrale ex Potenza, tanto volte criticato anche al di là degli effettivi demeriti, ha trovato la rete del definitivo 3-3. Una bella rivincita per un calciatore che peraltro ha già propiziato tre espulsioni avversarie, con Cerignola, Avellino e Brindisi.

Fumagalli
Fumagalli opera un rinvio (foto Andrea Rosito)

A centrocampo dovrebbe tornare Frisenna, che ha rifiatato dopo dieci presenze consecutive, tutte da titolare in campionato. Per le altre due maglie non mancano le opzioni. Dalla conferma di Giunta al ritorno di Franco o Firenze, uomo chiave con i suoi assist che sta recuperando condizione dopo il lungo stop forzato. Anche Buffa è piaciuto in regia, dove ha mostrato la personalità che aveva convinto il ds Roma a tesserarlo in estate. In avanti sembrano scontati il ritorno di Plescia e la presenza di capitan Ragusa, in costante crescita e favorito su Emmausso.

Resta da definire il terzo under. Potrebbe avanzare il suo raggio di azione Scafetta, apparso più incisivo di Cavallo come dimostra l’assist di Crotone. Luciani ha guadagnato punti nelle gerarchie, ma per riproporlo sarebbe necessaria qualche variazione tattica. Il Taranto, che dovrebbe richiamare una bella cornice di pubblico, è stato sicuramente condizionato dall’esilio forzato. Dopo l’incendio divampato nel settore ospiti in occasione del derby vinto con il Foggia, davanti a quasi 10mila spettatori, è stata infatti rinviata la sfida con il Messina, che si recupera adesso ma con il settore ospiti chiuso al pubblico.

Domenico Roma
Il direttore sportivo Domenico Roma (foto Paolo Furrer)

I rossoblù sono stati costretti a disputare ben cinque gare su sei in trasferta tra campionato e Coppa, hanno sfidato il Cerignola sul neutro di Francavilla e il Crotone a porte chiuse. Soltanto con la Turris hanno ritrovato il calore di una tifoseria soddisfatta per il positivo avvio di stagione. Tra i riconfermati spiccano il portiere Vannucchi, fresco di estensione contrattuale e reduce dal rigore neutralizzato a Kragl nella sfida dell’aprile scorso, il centrale difensivo brasiliano Antonini, gli esterni Mastromonaco e Bifulco.

Tanti i volti nuovi. In avanti Kanoute, ex Avellino rigenerato da Capuano, già a quota quattro reti, e Cianci, reduce dalla promozione con il Catanzaro, che vanta tre reti, in difesa Enrici, prelevato dal Lecco, a centrocampo Calvano, ex Pro Vercelli in rete contro la Turris, e Zonta, che ha deciso al 95′ il derby con il Francavilla. L’auspicio è di rivedere un match godibile come allo “Scida”.

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